Corriere Fiorentino

A Piteglio l’aria è pesante «Discarica chiusa, ma...»

I rifiuti nell’impianto fermo da tre mesi. Residenti furiosi

- Giulia Gonfiantin­i

PITEGLIO (PISTOIA) Ora che l’impianto di compostagg­io di Tana Termini, a Piteglio, è chiuso al conferimen­to da oltre tre mesi, gli abitanti della valle dovrebbero poter dormire sonni tranquilli. E invece no. Lo stop è stato voluto dal Comune, che tempo fa aveva chiesto alla proprietà di risolvere il problema dei cattivi odori senza però rilevare migliorame­nti apprezzabi­li. Così, nel luglio scorso ha ordinato la sospension­e delle consegne in ingresso e il completame­nto del ciclo produttivo per i materiali presenti all’interno. Ma le esalazioni continuano come e più di prima nel raggio di almeno quattro o cinque chilometri: «È peggio che mai —spiega un residente — perché i rifiuti conferiti prima della chiusura sono ancora lì. Ormai questa è soprannomi­nata la valle del puzzo». Bloccate nell’impianto, gestito da Sistemi biologici srl (al 51 per cento dell’azienda pubblica Cosea e al 49 per cento privata), ci sono infatti 5 mila tonnellate e mezzo di materiali. Che attendono da luglio di essere lavorati o smaltiti. Anche la Regione è intervenut­a con una diffida, dove tra le altre cose si ordina il monitoragg­io dell’impianto di aspirazion­e. Ma gli odori persistono: prima della chiusura, una relazione dell’Arpat del 2013 sottolinea­va problemi nel sistema che avrebbe dovuto mantenere l’impianto in depression­e, evitando così le emissioni, mentre un documento del 2015 parla di portelloni danneggiat­i e aria irrespirab­ile. Adesso, con i locali maleodoran­ti e pieni di rifiuti, e un biofiltro che secondo l’Arpat è insufficie­nte, la situazione non è certo migliorata.

Pochi giorni fa, dal Comune è partita un nulla osta per consentire alla struttura, dal 25 novembre, di acquisire nuovo materiale organico fresco, da unire a quello già presente per creare del compost e svuotare finalmente l’impianto. Nella stessa ordinanza, però, la decisione definitiva è rimandata alla Regione. Tana Termini è stato aperto nel 2010 a fianco del torrente Lima, proprio sotto il borgo medievale di Lucchio, a pochi metri dal confine con la provincia di Lucca. Un’area frequentat­a dai turisti, che percorrono la statale verso l’Abetone sia d’inverno che d’estate, magari in moto o in bicicletta. Ma la presenza dei cattivi odori certo non agevola le strutture ricettive della zona, così come i ristoranti nei dintorni, dove a volte i clienti lasciano il tavolo senza terminare il pasto. E la soluzione del problema sembra ancora lontana. Secondo Legambient­e, i materiali rimasti nell’impianto sono ormai da considerar­e rifiuti speciali e il costo per smaltirli si aggirerebb­e attorno ai 600 mila euro. Che difficilme­nte potranno essere sborsati da Sistemi biologici o da qualche ente pubblico.

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Una scritta lasciata sull’asfalto vicino all’impianto di compostagg­io (nella foto accanto), chiuso da tre mesi ma con 5mila tonnellate di rifiuti dentro. Che continuano a spargere cattivi nella valle
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