Sulle spalle di Babacar
MA QUANTA CONFUSIONE
Babacar è l’uomo dell’ultimo minuto, come gli è successo altre volte. Il suo gol nel recupero ha consegnato alla Fiorentina una vittoria in casa, avvenimento di cui si erano quasi perdute le tracce (ultimo successo contro la Roma nella quarta giornata). A parte il fatto che sulla serata pesano alcune decisioni sbagliate dell’arbitro Giacomelli (due gol annullati ingiustamente ai viola, un mancato rigore con espulsione di Tomovic nei primi minuti), e che il risultato è anche abbastanza onesto, c’è da dire che l’impostazione della partita da parte di Paulo Sousa è sembrata fin troppo ardita. Va bene la ricerca dei tre punti, è vero che il Palermo è ultimo in classifica, ma lo schieramento dei viola è sembrato fino troppo sbilanciato, quasi irrispettoso nei confronti dell’avversario. Due centravanti (che spesso si sono scontrati fra di loro) due ali più Ilicic a galleggio ma più in avanti del solito e più smarrito e confuso del solito. Difesa a tre senza ritorni da parte delle ali. Insomma molto coraggio. O molta presunzione. Bisogna riconoscere che nonostante questo ardito schieramento la Fiorentina ha corso pochi pericoli e che il gol del Palermo è venuto su punizione, ma resta la sensazione che ci sia stato qualcosa di eccessivo nello schieramento dei viola. La rete in extremis di Babacar, che aveva già segnato vanamente nel primo tempo, riconduce il tutto su un piano meno critico (il risultato, alla fine, è arrivato), ma resta l’impressione che la Fiorentina sia ancora lontana da un convincente rendimento casalingo. Con il Palermo è andata bene, ma vedere Astori all’ala, Babacar e Kalinic marcarsi a vicenda, Borja Valero deludente e quasi mai in una posizione che gli consentisse di giocare senza pressione avversaria, e assistere nel complesso a una prestazione vittoriosamente confusa non è stato un esempio di buon calcio e di buone scelte. Rimangono in vita le incertezze, in tutta sincerità non sono mai prevedibili il rendimento e la prestazione dei viola. Si scoprono sul campo, di partita in partita. E ora di partite ne arrivano tante, tra Europa League, campionato e recupero con il Genoa. Chissà che Fiorentina vedremo.