Corriere Fiorentino

Anni ‘50, il circo Gratta Amarcord alle Laudi

Gli spettacoli del teatro che racconta la città

- Gherardo Vitali Rosati

Dirige il teatro Le Laudi dal 1983, come ricorda una locandina nel suo ufficio. Massimo Masieri è soddisfatt­o del 34° cartellone che va avanti con spettacoli di richiamo (e con una lieve riduzione dei biglietti: da 18 a 16 euro). Come il musical Ho un sassolino nella scarpa (811 dicembre) di Rodolfo Banchelli, tre festival di Sanremo alle spalle: «Ci racconterà un night fiorentino degli anni ‘50, cantando e ballando i fasti del passato, quando da lì passavano artisti come Buscaglion­e e Spadaro». La musica è anche al centro di Devozioni domestiche, un lavoro di teatro canzone di Massimo Altomare e Rosanna Gentili realizzato con la collaboraz­ione di Gianfranco Pedullà (18-19 febbraio). Per il Giorno della Memoria, sarà invece presentato Anna e le altre, un testo di Alberto Severi che racconterà la strage di Stazzema basandosi sul saggio di Paolo Pezzino (2829 gennaio). A fine stagione anche Barbara De Rossi e Francesco Branchetti con Il Bacio, di Ger Thijs. Ma il vero coup de coeur, per Masieri, è Arriva Gratta, in scena per la notte di Capodanno, e poi dal 6 all’8 gennaio. Da anni sognava di rendere omaggio allo storico circo fiorentino che animava la città nel dopoguerra, ora ci è riuscito, commission­ando il testo a Stefano de Rosa (già autore di Quando c’era Gratta, Polistampa). «Firenze era appena uscita dalla guerra, c’erano macerie dappertutt­o, e arrivò dal Nord questo circo che riportò in città il divertimen­to. Io avrò avuto otto anni e mi ricordo bene quegli sketch, semplici ma affascinan­ti». Le Laudi sopravvivo­no grazie ai biglietti e agli affitti, senza sovvenzion­i e senza gravare sulla parrocchia.

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