«Io, con le forbici a Palazzo Chigi. Matteo tornerà»
Il barbiere del premier: era troppo impegnato, andavo a Roma. Lo metterò nel presepe con gli 80 euro
Dopo la batosta non ho dormito Ma lui ha fiato per tornare a rottamare
«Matteo rottamato? Macché tornerà più forte di prima. Ha ancora tanto fiato in corpo per rottamare ancora». Tony Salvi, barbiere di Renzi, nella sua bottega di Santo Spirito, sorride a mezza bocca dopo la batosta del referendum: «Non ci ho dormito la notte», confessa a microfoni spenti.
Per lui, «Matteo» è un idolo assoluto, una sorta di divinità: guai a criticarlo oltre misura tra le sue quattro mura. Su una parete c’è pure una sorta di altarino renziano, con tante foto e ritagli di giornale di Tony con il premier e la moglie Agnese. Per non parlare del Renzi di cartone a grandezza naturale mentre pedala in bici, che il barbiere ha messo in vetrina quando Renzi diventò presidente del Consiglio e le televisioni di tutto il Paese si riversarono in via Sant’Agostino per chiedere lumi sul ciuffo del premier. E pure sulle sedute sotto la lampada abbronzante.
Nella bottega del parrucchiere c’è anche una statuina di Renzi con gli 80 euro in mano: «La metto nel presepe eh!», dice. E poi: «Se mi prendono in giro? Problemi loro: è bello credere in una persona».
Anche gli ultimi mesi di Tony sono stati più movimentati del solito: «Matteo è stato molto impegnato a girare l’Italia per i continui comizi per il referendum, tanto che sono dovuto andare a Palazzo Chigi a tagliargli i capelli», racconta ancora il barbiere. Così, in più occasioni, messi in borsa forbici, rasoio e dopobarba, Tony è salito sul Frecciarossa per un blitz romano in giornata.
Inutile chiedergli quali errori abbia fatto il premier: «Gli errori si commettono tutti. Se gli cambio il taglio di capelli? Macché, non gli taglierò niente. Renzi è l’unico premier possibile per questa Italia».
Tony abita da sempre a Campi Bisenzio, da dove, anche la domenica mattina presto, è sempre pronto a saltare in auto e raggiungere Santo Spirito. Quasi sempre gli arriva un sms dal premier: «Tony, posso passare?». La risposta è scontata, E mentre Renzi stava su una delle poltrone vintage, mentre gli occhi vigili della scorta evitavano ospiti non graditi, nella bottega di Santo Spirito si è tenuto anche qualche vertice politico volante.
Per non parlare poi del fatto che Tony, col passare del tempo, si è trasformato come in un «fermo posta» del premier, a cui i vecchi amici fiorentini, non potendolo più vedere come una volta lasciano messaggi e anche qualche pensiero.