«Nessun rispetto per chi abita qui, dovremo andar via»
Alla Libreria La Cité di Borgo San Frediano si brinda e già si pensa «alla grande festa che organizzeremo nel 2017 per i 10 anni dall’apertura. Coinvolgeremo tutto il quartiere, e ci sarà da divertirsi. Inviteremo anche chi ci ha sostenuto in questi ultimi difficili anni: Staino, Riondino e Haber». L’assoluzione da parte del Tribunale di Firenze sembra aver galvanizzato i proprietari del locale e in particolare Elvira, la rappresentante legale: «Sono tre anni che soffriamo e tiriamo fuori denari. Ci hanno fatto chiudere, ci hanno imposto di tirare giù il bandone prima di tutti gli altri, abbiamo dovuto sostenere una serie infinita di udienze per arrivare all’assoluzione... La Cité non è un distributore di alcol come qualcuno ha voluto far credere, ma un luogo dove si fa cultura e si organizzano spettacoli gratuiti». Ma se nella rinomata libreria-bar di San Frediano si festeggia, tutt’attorno, residenti e b&b, sembra non abbiano preso bene quella sentenza di assoluzione: «Il fatto non sussiste? E chi lo dice? I giudici prima di scrivere quel dispositivo avrebbero dovuto passare in questa strada il fine settimana per rendersi conto che invece il fatto sussiste eccome», urla di rabbia Maria Nicole, che abita in Borgo San Frediano da cinque anni. «Per carità — aggiunge a denti stretti un dipendente di Palazzo Magnani Feroni — le sentenze si rispettano, ma bisogna rispettare anche chi vive e lavora in questa strada. Speriamo non ricominci il delirio...». Qualche residente, dopo aver appreso la notizia, ha iniziato a organizzarsi, altri invece sono decisi ad andare via da San Frediano per trasferirsi in zone residenziali molto più tranquille. «Per venerdì ho fissato un appuntamento con il vetraio — racconta Michele, che abita di fronte alla Libreria La Cité — mi farò montare doppi o tripli infissi nella speranza che riescano ad attutire il rumore. In caso contrario sono pronto a far fare un bel bagno di mezzanotte a tutte quelle persone che non avranno rispetto del nostro riposo. In che modo? Vicino alla finestra ho sempre una bacinella d’acqua...». La «ferita» causata dall’assoluzione de La Cité è ancora troppo fresca: «Ci ragioneremo e poi decideremo come muoverci. Ma se vogliono un centro storico dedicato esclusivamente alla movida si accomodino pure. Noi si getta la spugna».