A Pozzolatico manca tutto (ma c’è l’Adsl, 3 anni dopo)
Il bypass, le scuole chiuse o a rischio, l’ex don Gnocchi: «Dimenticati»
«Scusate, questa è una riunione uguale a quella di tre anni fa: nel frattempo ci è arrivata solo l’Adsl veloce». Andrea forse non sarebbe neanche intervenuto, è il sindaco che chiede se ha qualcosa da dire. Nella sala del circolo ricreativo di Pozzolatico ci sono solo una quindicina di residenti della piccola frazione di Impruneta. Il sindaco Alessio Calamandrei, alcuni assessori, un tecnico del Comune e un dirigente di Autostrade sono schierati dietro un tavolo riempito di carte, sono venuti per chiarire i problemi irrisolti di Pozzolatico: il bypass autostralino, dale pronto e ancora chiuso, l’inquinamento acustico che sale dall’autostrada, il destino di villa Larderel, l’ex don Gnocchi. Le opposizioni avrebbero voluto un Consiglio comunale aperto, il sindaco ha respinto la richiesta in favore di un’assemblea, «per permettere ai cittadini di intervenire più liberamente», i consiglieri di opposizione non hanno gradito, e dopo un sit in hanno poi disertato l’assemblea come l’ha disertata anche il comitato di Pozzolatico: «Volevamo impegni formali non chiacchiere».
La rabbia che rimbalza sui social non varca la soglia del circo- ma dopo un paio d’ore, dopo che tecnici e assessori hanno spiegato i perché e i per come i problemi di Pozzolatico restano problemi a Pozzolatico, il signor Andrea, con voce pacata, fa la perfetta sintesi della rassegnazione di una frazione dove «prima c’erano la Coop, la Misericordia, gli ambulatori, due scuole (oltre alla scuola steineriana sembra avviarsi verso la chiusura l’elementare paritaria San Giuseppe, ndr) e ora non c’è più niente. A me dispiace che nessuno abbia fatto niente». Pozzolatico si sente «dimenticata», qui c’è un’ex edicola che perde pezzi di lamiera, ma la burocrazia è tale che da anni nessuno è riuscito a rimuoverla e per lo stesso motivo resta al suo posto la barriera di cemento con su scritto «Apritemi» che chiude un tratto di strada asfaltato, un piccolo bypass. Per il rumore bisogna aspettare i rilievi sull’A1 e comunque per le barriere antirumore ci sono vincoli paesaggistici. Per la velocità delle auto sulla provinciale (che non può ospitare dossi) il Comune può invia i vigili urbani a fare sanzioni, ma l’autovelox per la direttiva Maroni non si può più riattivare. E poi c’è l’ex don Gnocchi, per il comitato dei cittadini una «gallina dalle uova d’oro». Il sindaco assicura che la struttura non ospiterà profughi, ma la proprietà è della Regione che ha già avuto manifestazioni di interesse e il Comune ha poca voce in capitolo, come quando aveva chiesto di mantenere la destinazione socio sanitaria.
L’ex edicola perde pezzi di lamiera ma per la burocrazia nessuno da anni è riuscito a rimuoverli «Dispiace che nessuno faccia nulla»