Sousa, Natale thrilling
Nei prossimi 15 giorni la Fiorentina giocherà 5 partite: è il momento della verità Oggi a Baku Paulo porterà l’intera rosa. Un segnale di unità per non fallire la qualificazione
Nove ore di volo tra andata e ritorno, un fuso orario da smaltire (in Azerbaijan ci sono tre ore di differenza rispetto all’Italia) e un rientro in aereo — su Bologna — fissato quasi alle 4 del mattino. Non il massimo per chi sta preparando un finale di 2016 da record, con 5 sfide da affrontare tutte d’un fiato e in nessuna delle quali sarà permesso sbagliare. Tra campionato e coppa infatti Sousa si gioca tantissimo e anche per questo il beffardo 2-3 subito nell’ultimo turno europeo contro il Paok lo ha fatto sbuffare: «Dovremo cambiare i nostri programmi — disse dopo il ko coi greci — e affrontare una trasferta molto insidiosa in Azerbaijan».
Per la qualificazione manca pochissimo (basterà non perdere 6-0), ma a Paulo interessa anche conservare il primo posto nel girone, che lunedì prossimo, al momento del sorteggio di Nyon, potrebbe far evitare scomodi avversari già ai sedicesimi. Tutti a Baku allora e non a caso l’allenatore ha scelto di convocare l’intera rosa viola, escluso i giovanissimi (Hagi, Diks, Toledo e Perez) già fuori dalla lista Uefa. Un modo per tenere alta la tensione, ma anche per non perdere giorni di allenamento in vista dell’insidiosissimo poker di impegni in campionato.
Della Valle ci tiene e pur non partecipando alla trasferta azera (con la squadra partiranno il consigliere Sandro Mencucci e il ds Carlos Freitas), già oggi si farà sentire per ribadire il suo input: passare il turno e continuare a coltivare il sogno europeo. Per i soldi (i premi faranno comodo per il bilancio), la gloria, ma anche il morale. Sousa comunque farà un cospicuo turnover, anche perché tra partita, viaggio e fisiologico recupero, per preparare la gara con il Sassuolo gli resteranno appena 48 ore. Dentro Chiesa jr allora, ma anche Sanchez e Cristoforo, Babacar e qualche altro «panchinaro» come Maxi Olivera, De Maio e lo stesso Zarate.
L’importante sarà far riposare gli uomini più importanti. Niente Qarabag (almeno a inizio partita) per Bernardeschi, Borja Valero, Ilicic, Kalinic e probabilmente anche Astori, mentre Gonzalo potrebbe comunque giocare visto il turno di squalifica in campionato scontato appena domenica scorsa. I titolarissimi infatti dovranno essere protagonisti soprattutto in campionato. Il gol all’ultimo secondo con il Palermo ha dato la spinta, ma adesso serve accelerare sul serio se davvero la Fiorentina vuol iscriversi alla lotta per un posto in Europa. Lunedì al Franchi arriverà il Sassuolo, poi ci sarà il trittico pre natalizio che dirà molto sulle ambizioni viola: concentrati nello spazio di una settimana, la Fiorentina dovrà vedersela coi 60 minuti di Marassi (c’è ancora da recuperare la partita sospesa a settembre) contro una squadra che ha appena battuto la Juve, con la Lazio all’Olimpico e, quattro giorni dopo, con il Napoli di Sarri al Franchi.
Nessuno in serie A ha un calendario così duro. Ma paradossalmente potrebbe essere anche un bene: la Fiorentina ha dimostrato di preferire le partite super stimolanti a quelle (sulla carta) più morbide. Certo, Sousa dovrà essere bravo a gestire le energie psico-fisiche del gruppo, ma almeno non correrà il rischio che qualcuno dei suoi incappi in cali di tensione. Prima del gran finale di 2016 in campionato però, c’è da onorare la coppa. Per raggiungere il primo obiettivo della stagione (la qualificazione ai sedicesimi), serve un ultimo sforzo.