Choe, appello respinto Ma i viola non mollano: pronto un altro ricorso
L’ennesima sconfitta sul piano legale è arrivata, ma per la Fiorentina il caso Choe non è ancora chiuso. Choe Song Hyoc è un esterno offensivo nordcoreano classe 1998, tagliato dalla Primavera della Fiorentina nella scorsa estate, dopo una scelta tecnica (condivisa dal dg Corvino) da parte viola, legata anche alle difficoltà burocratiche per il tesseramento. Il contratto di Choe però è stato riconosciuto valido dalla Figc, vista la firma e il successivo deposito in Lega calcio effettuato dagli agenti del calciatore asiatico. Da qui, la battaglia legale tutt’ora in atto, che a suo tempo ha chiamato in causa persino due parlamentari Pd che chiesero di fare luce sulle influenze del governo nordcoreano in merito agli ingaggi dei propri atleti. È di ieri invece la notizia del ricorso viola respinto dalla Corte Federale d’Appello federale, che fa il paio con la bocciatura in primo grado subita alla società. Secondo i giudici insomma, la Fiorentina dovrebbe reintegrare in rosa e dunque pagare il baby nordcoreano: da parte della società però filtra la volontà di andare avanti nel percorso legale. La Fiorentina infatti per il momento ha ricevuto soltanto la comunicazione della decisione, ma non le motivazioni. Essendo convinti delle proprie ragioni circa l’invalidità del contratto professionistico, perciò, i legali dei Della Valle, una volta lette le motivazioni, sono pronti a formulare una nuova impugnazione. Il caso Choe così andrà ancora avanti. Tra chi pretende soldi per un contratto non riconosciuto, chi sogna ancora una carriera in serie A (Choe attualmente è in patria in attesa di sistemazione) e chi invece è convinto di aver semplicemente diritto a scelta dei giocatori.