Sant’Orsola, Bocelli svela le carte
Le prime immagini del progetto: accademia musicale esclusiva, poi spazi per concerti e resort
Un’accademia esclusiva dedicata alla musica, con cento studenti da tutto il mondo ogni semestre. Il progetto per rilanciare Sant’Orsola, proposto da una cordata di imprenditori capitanati dal cantante Andrea Bocelli, va avanti. I guai giudiziari che hanno coinvolto il patron di una delle aziende coinvolte, Stefano Fani di Sire, e l’hanno spinto a ritirarsi dal gruppo, avevano fatto temere che il progetto potesse naufragare. Ma, come anticipato da La Repubblica, la copertura economica del business plan è salva grazie allo sforzo delle altre otto aziende coinvolte e alle garanzie offerte dalle banche.
Così, il piano che si aggira tra i 25 e i 30 milioni di euro non rischia più di avere un ammanco quantificato tra il 5 e il 7,5 per cento. Se nei prossimi mesi la Città metropolitana, proprietaria dell’edificio, giudicherà adeguato il progetto della «cordata Bocelli», Sant’Orsola potrebbe finalmente rinascere e ridare luce a tutto il rione di San Lorenzo. Il progetto ruota attorno all’alta scuola di musica, 5.000 metri quadrati tra il primo e il terzo piano, un’accademia esclusiva gestita direttamente da Bocelli, con una retta d’iscrizione elevata, 100 studenti a semestre, di cui 10 con una borsa di studio. Sempre ai piani superiori, sono previsti 3.000 metri quadri di «piccolo resort», che comprende lo studentato, le camere per i professori e le suite per gli ospiti internazionali. Il modello è quello del campus statunitense, in cui si vive e si studia fianco a fianco. Accanto all’accademia musicale, un altro dei pallini del cantante lirico pisano, una scuola delle «alte qualità artigianali», con l’obiettivo di tramandare gli antichi mestieri, specialità manifatturiere e culture italiane, tra cui quelle della pelletteria e del vino. Al piano terreno, invece, sarebbero previsti gli spazi pubblici: le tre corti di Sant’Orsola ospiterebbero gli eventi musicali. Poi, un ristorante, uno wine bar e una libreria. E una ludoteca di 400 metri quadrati dedicata ai bambini del rione di San Lorenzo. Sempre al piano terra, i due musei imposti dalle prescrizioni della Città metropolitana: quello di Sant’Orsola, con i beni ritrovati nel monastero, e quello degli scavi archeologici della presunta Monna Lisa (che sarebbero visibili attraverso una lastra di cristallo sul pavimento).
Ultimo punto, il parcheggio: la rampa e i piani sotterranei fatti costruire negli anni ‘90 dalla Guardia di Finanza ospiteranno 50-60 automobili, rigorosamente elettriche, con tanto di colonnine per la ricarica. L’antico monastero di Sant’Orsola, la cui prima pietra fu posta nel 1309, poi diventato una manifattura tabacchi, quindi un ostello per i profughi dell’Istria, e ancora un distaccamento dell’Università, è ormai chiuso da trent’anni. Dopo tanti progetti falliti, la «cordata Bocelli» (di cui fanno parte Almud Edizioni Musicali, Giulio Tanini, Gervasi, Procogen, Gefat, Tanzini Quintilio e figlio, Sant’Ignazio e Bch) potrebbe finalmente farcela. Se la Città metropolitana darà l’ok alla copertura finanziaria e al progetto, ci vorranno da due a quattro anni per portarlo a termine.