Corriere Fiorentino

Fiorentina, ora zero scherzi

I viola a Baku nell’ultima partita del girone europeo: per restare primi basterà non perdere Sousa: «Voglio intensità, giocheremo per vincere». In attacco Babacar, nuova chance per Zarate e Lezzerini?

- Leonardo Bardazzi

riparte da quel fatale ultimo minuto. Non quello che ha regalato una notte magica a Babacar e la vittoria sul Palermo, ma quello che ha rimescolat­o le carte nel girone europeo.

Il 2-3 contro il Paok al Franchi obbliga i viola a giocare una partita vera anche a Baku: per la qualificaz­ione e il primo posto nel girone serve almeno un punto, in caso di sconfitta invece bisognerà armarsi di calcolatri­ce e attaccarsi alla radiolina come ai vecchi tempi. Per non essere eliminata alla Fiorentina basterà perdere con meno di sei gol di scarto, ma in caso di arrivo a tre con Paok e Qarabag a quota 10 punti, Sousa dovrà comunque dire addio al primato (gli azeri avrebbero una classifica avulsa migliore) e alla prospettiv­a di un sorteggio più morbido.

Ma soprattutt­o dovrebbe affrontare uno smacco — e le conseguent­i polemiche — che i Della Valle per primi vogliono evitare: «In questa trasferta così difficile da un punto di vista logistico — ammette l’allenatore — la nostra intensità anche mentale poteva essere diversa. Ma anche questo è il bello del calcio, da parte nostra adesso possiamo solo giocare con la stessa intensità messa contro il Palermo. Il Qarabag ha giocatori esperti, quasi tutti nazionali: avranno voglia di regalare qualcosa di speciale ai loro tifosi. Domenica scorsa però ho visto la mia squadra inseguire la vittoria fino alla fine, dovremo farlo anche stavolta».

Nel freddo di Baku (al momento del fischio d’inizio è prevista una temperatur­a sot- to zero), la Fiorentina andrà all’attacco fin da subito insomma. Sousa non vuol rischiare nulla e dopo lo scivolone del turno precedente, si aspetta una risposta di carattere da parte dei suoi giocatori.

Anche perché proprio all’andata la Fiorentina, prima di dilagare 5-1, rischiò in più di un’occasione di subire gol dagli svelti azeri: «È vero, i primi venti minuti furono durissimi per noi, ne abbiamo parlato tra di noi in questi giorni: tutto questo non dovrà assolutame­nte ripetersi». La formazioSi ne invece resta top secret, ma con qualche punto fermo: Babacar sarà ancora al centro dell’attacco. Promosso dal colpo vincente di qualche giorno fa e da quello spirito indomito che ogni volta lo fa emergere dalla panchina con la voglia di spaccare il mondo.

Quasi certo poi il classico maxi turnover da coppa, con Cristoforo, Chiesa e gli altri pronti a sfruttare la chance. I grandi dubbi sono intorno a Zarate (sarà finalmente promosso titolare o partirà ancora dalla panchina?) e sul portiere: «Se ci sarà Lezzerini? L’esperienza si fa giocando — spiega Sousa — io in Lezze continuo a crederci per davvero». Sembra una promozione (per Dragowski invece sarebbe l’ennesima bocciatura), ma con Paulo non si sa mai, anche perché di solito gli stessi giocatori viola conoscono le decisione del loro allenatore solo un’ora prima delle partite: «Se gioco non lo so, lo decide l’allenatore — taglia corto Tatarusanu — di sicuro siamo qui per vincere». Qualificaz­ione e primo posto, magari senza neppure spendere troppe energie. Da Baku passa il futuro europeo viola, ma anche una fetta di questo fitto finale di 2016 in cui Sousa dovrà provare a risalire in classifica sfidando Sassuolo, Genoa, Lazio e Napoli nello spazio di 10 giorni.

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Josip Ilicic e il resto della squadra durante l’allenament­o di ieri al Tofiq Bahramov Stadium di Baku. A fianco, Sousa
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