Renzi a casa: «Oggi faccio l’autista»
Primo giorno in famiglia: gli allenamenti del figlio, il pranzo a Rignano
«Ragazzi, oggi ho da fare l’autista, andate a casa, buona giornata a tutti». Dopo 1.017 giorni da presidente del Consiglio, ieri Matteo Renzi ha passato la sua prima giornata «normale», casalinga, a Pontassieve. Anche se, con molta probabilità, la sua testa era a Roma dove il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dato ufficialmente il via alle consultazioni per trovare il nuovo inquilino di Palazzo Chigi.
La mattinata di Renzi è iniziata molto presto: colazione in famiglia e poi via in auto verso Firenze per accompagnare il figlio Francesco agli allenamenti della Settignanese. Ad attendere il suo passaggio fuori dalla casa, un plotone di fotografi, cameramen e giornalisti arrivati da tutta Italia per raccontare il primo giorno libero del cittadino Matteo Renzi. «Ciao ragazzi»,
Tra la gente del paese C’è chi non si aspettava la batosta di domenica, chi se la prende con i «traditori» E chi scommette che si ricandiderà e vincerà da solo, fuori dal Pd, con un «partito tutto suo»
dice l’ex premier abbassando il finestrino prima di re-imboccare la strada di casa. Passano un paio di ore ed ecco risbucare il Renzi alla guida della sua auto: «Vo a ripigliare il bimbo all’allenamento», spiega ai cronisti mentre ingrana la marcia e fugge via.
La strada si anima, alcuni vicini di casa si avviano in chiesa per la messa dell’Immacolata, quella delle 11. Qualcuno riempie di improperi «i traditori del Pd», altri scuotono la testa e ripetono: «Quella batosta non se l’aspettava nessuno. Noi siamo con Matteo». «È un momento provvisorio, questo — dice un altro cittadino — Io credo che si ricandiderà e vincerà da solo. Meglio senza il Pd, con un partito tutto suo». Mentre un ex militante Pci, estimatore di Berlinguer, si dice «orgoglioso di aver votato Sì. Purtroppo, s’è persa un’occasione politica ma soprattutto economica. Ora bisogna che insista». A Pontassieve domenica scorsa ha vinto il Sì, ma fuori dall’abitazione del premier c’è anche chi ha votato No, che di fronte alle domande fa spallucce e va via.
A pranzo Renzi va dai genitori a Rignano, dove con Agnese e i bambini festeggia il compleanno della nonna. Poi il ritorno a Pontassieve: alla direzione del Pd di mercoledì scorso aveva d’altronde annunciato un torneo a play-station con i figli. Esce di nuovo alle 18 — proprio nel momento in cui a Roma il presidente del Senato Pietro Grasso sale al Quirinale per la prima delle consultazioni del presidente Mattarella — e a piedi raggiunge con moglie e figlia la chiesa per la messa. Fa freddo e Pontassieve è pressoché deserta.