Luci, alberi, gran folla (e Oriana nel presepe)
Nardella dà il via alle feste, sold out per l’Immacolata
Si respira un’atmosfera di festa nel giorno dell’Immacolata: baci, abbracci, sorrisi, e la Compagnia dei Babbi Natale — 80 tra imprenditori e professionisti — a fare da scenografia. In una Firenze piena di gente fino all’inverosimile, il sindaco Dario Nardella ha dato ufficialmente il via alle festività di Natale.
«Sarà il Natale della solidarietà», ha detto il primo cittadino all’accensione dell’albero mediceo nel cortile della Dogana: abete addobbato di palle rosse e blu con i gigli d’oro «per ricordare la famiglia Medici e la fiction di grande successo andata in onda qualche settimana fa». Il primo cittadino si è poi improvvisato cantante e sull’arengario di Palazzo Vecchio ha rispolverato il suo repertorio natalizio circondato dai Santa Claus fiorentini. Infine è saltato sul trenino di Babbo Natale per dirigersi verso il grande albero di piazza Duomo. Ad accoglierlo una marea di gente, migliaia di persone, a cui Nardella non ha negato selfie, caramelle, strette di mano. Discorso, breve countdown e anche l’albero di fronte al Battistero di San Giovanni ha iniziato a scintillare tra lo stupore di fiorentini e turisti. Per tutto il pomeriggio, poi, una street band ha rallegrato Borgognissanti nella cui piazza svetta l’albero di Natale inaugurato mercoledì sera dall’associazione della strada. Via anche al festival delle luci F-Light, con immagini suggestive proiettate su Ponte Vecchio e Santo Spirito.
Ma quello di ieri è stato anche il giorno dei presepi: l’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori ha inaugurato quello realizzato accanto a Santa Maria del Fiore mentre l’associazione San Lorenzo ha «tagliato il nastro» del presepe posto sul sagrato della basilica — con le statue di cotto fatte dal maestro imprunetino Luigi Mariani — che ha lo sfondo di Firenze e tutt’attorno alcuni ritratti e foto di personaggi simbolo della città: c’è la Fallaci, La Pira, Lorenzo il Magnifico, Leonardo, Brunelleschi, ma stranamente manca l’immagine dello storico priore di San Lorenzo, monsignor Angiolo Livi: «Non c’è perché ci sembrava di giocare in casa», si è giustificato Enrico Bocci, il presidente dell’associazione. Durante la cerimonia a qualcuno è scappata anche una battuta: «Potevate mettere anche quella del Renzi». E dalla folla è arrivata la risposta: «Forse lo mettiamo il 24 come Gesù Bambino». Davanti al presepe, l’Opera Medicea Laurenziana ha lasciato una cassetta per raccogliere fondi da destinare alla frazione San Lorenzo di Amatrice.