Corriere Fiorentino

TORNABUONI 60 DI PADRE IN FIGLIO

Guttuso, Campigli, Severini: il 15 dicembre una mostra celebra il compleanno della Galleria. Fu fondata nel ‘56 da Piero Fornaciai nella via dello «struscio» e dal 2007 si è trasferita in Borgo San Jacopo. Un’attività tutta in famiglia

- Loredana Ficicchia

Via Tornabuoni, anno 1956. Nella strada dello «struscio», tra la storica libreria Seeber e il sofisticat­o Pineider, Piero Fornaciai fonda l’omonima galleria. Ha appena 25 anni, ma una grande passione per l’arte cresciuta silenziosa­mente nelle stanze di Alinari dove lavora ormai da anni nel campo della fotografia d’arte. Il primo amore del giovane Piero è la grafica e sarà la sua fortuna soprattutt­o quando deciderà di andare negli Usa portandosi dietro in nave le opere dei suoi autori preferiti. Racconta il figlio Fabio Fornaciai, dal 1980 responsabi­le della galleria: «Allora negli Stai Uniti, si allestivan­o mostre che duravano anche solo un giorno, in spazi impensabil­i oggi, come i grandi magazzini di New York». Una storia lunga 60 anni portata avanti dal figlio Fabio e ora anche dal nipote Gregorio, che vale una mostra celebrativ­a con gli autori con i quali il fondatore della Galleria Tornabuoni, (da 9 anni in Borgo San Jacopo), lavorerà con passione, esportando il loro estro Oltreocean­o sull’onda fortunata alzata da Giovanbatt­ista Giorgini, l’economista imprendito­re fiorentino grazie al quale negli Usa furoregger­à il made in Italy in tutti i campi, dalla moda all’arte. «Lara Vinca Masini – aggiunge Fabio Fornaciai – mi ha consigliat­o di affidare la mostra celebrativ­a che inauguriam­o il 15 dicembre a Mirella Branca, più vicina di lei agli ambienti della tradizione». Artisti Italiani dal secondo dopoguerra agli anni Sessanta (fino al 14 gennaio 2017) presenta così una selezione di maestri di quegli anni, con una prevalenza di dipinti. In mostra 31 opere frutto prevalente­mente di prestiti privati di autori che negli anni hanno frequentat­o la Galleria, da Campigli a Severini, da Guttuso a Capogrossi, ma anche Loffredo e Guasti, tra i nomi più risonanti. «Sono opere amarcord – spiega Fabio Fornaciai – che rievocano il fermento culturale della Firenze del dopoguerra, dove le spinte dell’Avanguardi­a che facevano capo alla galleria il Quadrante (galleria di tendenza portata avanti da Vittoria e Matilde Giorgini a cui con An

drea Alibranti della Galleria Il Ponte qualche anno fa hanno dedicato una mostra), confliggev­ano con la tradizione e l’eleganza in cui si identifica­va mio padre. Alcune opere — continua — sono state concesse da Lara Vinca Masini e sono quelle, post mortem, destinate al Museo Pecci di Prato». Con la nota critica d’arte (oggi novantenne, da sempre amica di famiglia) Mirella Branca ha imbastito un dialogo sui 60 anni di storia della galleria, riportato in un volume celebrativ­o dedicato a mio padre e ai fermenti culturali generati in riva all’ Arno. «Nelle prime pagine di questo libro – conclude Fabio Fornaciai – gli scrivo anche una lettera in cui metto a nudo i miei sentimenti».

 ?? ?? Da sapere A sessant’anni dall’apertura il 15 dicembre la Galleria Tornabuoni in Borgo San Jacopo inaugura la mostra celebrativ­a «Artisti italiani dal dopoguerra agli anni Sessanta alla Galleria Tornabuoni» a cura di Mirella Branca. Accanto Fabio Fornaciai, figlio del fondatore Piero e responsabi­le della galleria dagli anni ‘80 insieme al figlio Gregorio al suo fianco nel proseguime­nto dell’attività (foto: Sestini)
Da sapere A sessant’anni dall’apertura il 15 dicembre la Galleria Tornabuoni in Borgo San Jacopo inaugura la mostra celebrativ­a «Artisti italiani dal dopoguerra agli anni Sessanta alla Galleria Tornabuoni» a cura di Mirella Branca. Accanto Fabio Fornaciai, figlio del fondatore Piero e responsabi­le della galleria dagli anni ‘80 insieme al figlio Gregorio al suo fianco nel proseguime­nto dell’attività (foto: Sestini)
 ?? ?? Gallery L’interno della galleria fiorentina, un’opera di Giuseppe Capogrossi e la locandina della mostra. Tra gli artisti scelti: Carlo Carrà, Alberto Magnelli, Gino Severini, Renato Guttuso, Antonio Bueno
Gallery L’interno della galleria fiorentina, un’opera di Giuseppe Capogrossi e la locandina della mostra. Tra gli artisti scelti: Carlo Carrà, Alberto Magnelli, Gino Severini, Renato Guttuso, Antonio Bueno
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