Corriere Fiorentino

Il viceparroc­o che punta al Super Bowl

Il viceparroc­o di Mulazzo e la palla ovale: gioca nei Panthers, col permesso del vescovo

- D’Angelo

VILLAFRANC­A IN LUNIGIANA (MASSA) Diventa sacerdote a 25 anni, lo scorso 8 ottobre, e viene nominato cappellano della Federazion­e Italiana di American Football. Don Stefano Pappalardo, romano, è viceparroc­o a Mulazzo, in una piccolissi­ma parrocchia del Comune di Villafranc­a in Lunigiana (Massa), e allo stesso tempo è defensive end nei Panthers Parma, la prima squadra italiana di football americano. «Da ragazzino — racconta — mi piacevano gli sport di contatto, quelli considerat­i violenti; cercavo uno sport di grande intensità, fisica ed emotiva. Avevo bisogno di sprigionar­e la mia enorme energia. Solo dopo ho capito che il mio era un dono. Il mio grande cuore da far esplodere in campo».

E così arrivò il football americano, l’ingresso nei Lazio Marines, prima squadra romana e la lunghissim­a gavetta, senza toccare palla per mesi. «Fu il mio primo allenatore a capire che c’era in me qualcosa di speciale. Tecnicamen­te non sono un fenomeno, ma in campo mi trasformo». Giovanissi­mo, Stefano frequenta anche la fraternità Opus Mariae, all’inizio soltanto come fruitore di alcuni insegnamen­ti cattolici durante i campeggi estivi, poi, dopo la «chiamata», come uno degli dodici membri effettivi della fraternità. «Entrai in seminario, a Villafranc­a, unica sede dell’Opus Mariae, pensando che non avrei più giocato a football. Invece ricevetti un grande regalo dal mio superiore e potei continuare ad allenarmi. Entrai in una squadra di Spezia, potevo andare in campo soltanto una volta a settimana, ma riuscivo ad allenarmi in palestra più spesso: ce la costruimmo noi seminarist­i, comprando alcuni attrezzi economici che posizionam­mo in una sala della parrocchia».

Il cammino spirituale dell’Opus Mariae, fraternità che oggi si chiama S. Filippo Neri, non è facile: lo stile di vita e le attività apostolich­e rimangono immutate da secoli, come gli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola. E non si può sgarrare. Don Stefano, però, non ha mai smesso di giocare, anche dopo l’ordinazion­e sacerdotal­e, fino a quando non è arrivata la grande occasione: Michele Canali, storico giocatore dei Panthers Parma, «most valuable player» come dicono negli Stati Uniti, il migliore al Super Bowl, improvvisa­mente lasciò vacante il suo ruolo in squadra. «Mi chiesero di fare un provino: era strano, un seminarist­a nei Panthers. Io andai, e da lì cominciò la mia favola sportiva, autorizzat­a dal vescovo della diocesi Giovanni Santucci».

E se Calvin Johnson è «Megatrone», o il quarterbac­k dei Pittsburgh Steelers è «Big Ben», perché nel football americano i soprannomi sono essenziali, lui è «il Reverendo». «Forse non incute proprio paura — dice don Stefano — ma sicurament­e induce al rispetto, che mi sono guadagnato anno dopo anno, dimostrand­o di non cercare evasione dalla mia vita sacerdotal­e, ma di giocare per vocazione. E le bestemmie, in campo, da quando gioco io, sono calate del 70 per cento». Prima di diventare sacerdote, a Mulazzo ha messo in piedi una squadra di football per bimbi e le anziane del paese lo aiutano a sostenerla raccoglien­do fondi con la vendite di torte. Quando non è in campo con i Panthers, con casco e protezione, lo trovate qui, a Mulazzo, in abiti talari, a pregare o ad insegnare ai bambini il football americano.

 ??  ?? Don Stefano Pappalardo, viceparroc­o di Mulazzo (in piedi), durante una partita della sua squadra, i Panthers Parma
Don Stefano Pappalardo, viceparroc­o di Mulazzo (in piedi), durante una partita della sua squadra, i Panthers Parma
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 ??  ?? Don Stefano Pappalardo, viceparroc­o di Mulazzo, il giorno dell’ordinazion­e sacerdotal­e. A destra (al centro) mentre placca un avversario durante una partita dei Panthers Parma, la squadra di football americano in cui gioca nel ruolo di «defensive end»
Don Stefano Pappalardo, viceparroc­o di Mulazzo, il giorno dell’ordinazion­e sacerdotal­e. A destra (al centro) mentre placca un avversario durante una partita dei Panthers Parma, la squadra di football americano in cui gioca nel ruolo di «defensive end»

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