Caro Babbo Natale, portaci tanti prof
Ancora cattedre scoperte in molte scuole fiorentine. Una ritardo senza precedenti
È ancora caccia all’ultimo supplente nelle scuole fiorentine, con molti presidi ancora in difficoltà. E c’è chi si è trovato a chiedere perfino aiuto all’Università per avere nomi di laureati a cui proporre una cattedra (soprattutto in materie tecniche) . Addirittura alcuni presidi hanno chiesto soccorso al centro per l’impiego per riuscire a trovare insegnanti per supplenze brevi.
È ancora caccia all’ultimo supplente nelle scuole fiorentine. Le segreterie stanno in questi giorni cercando di completare il quadro delle nomine, pescando dove possono, anche fuori da ogni graduatoria. E c’è chi si è trovato a chiedere perfino aiuto all’università per avere nomi di laureati a cui proporre una cattedra (soprattutto in materie tecniche) . Addirittura alcuni presidi hanno chiesto soccorso al centro per l’impiego per riuscire a trovare insegnanti per supplenze brevi.
Con l’ondata di assunzioni della Buona Scuola la lista provinciale dei precari storici della scuola si è quasi esaurita e alle convocazioni dell’ufficio scolastico regionale per le supplenze annuali quest’anno si sono presentati in pochi. Ma le cattedre vuote (dove si sono alternati fino a oggi supplenti temporanei) quelle ci sono ancora e l’ex provveditorato ormai a novembre inoltrato (dopo i ritardi del piano di trasferimenti e delle nuove assunzioni) non ha potuto che rilanciare la palla nel campo delle scuole: il compito di nominare i supplenti definitivi è rimbalzato alle segreterie. Con una concorrenza spietata tra le scuole per riuscire ad accaparrarsi un supplente, anche senza esperienze. «È un disastro, una maledizione», dice Valerio Vagnoli, dirigente dell’Alberghiero Saffi, che in 43 anni di scuola non aveva mai dovuto affrontare una situazione simile: a inizio dicembre mancavano ancora otto cattedre e una ventina di spezzoni di ore «che i nostri professori interni non riescono a coprire». Ricercano soprattutto docenti di sostegno e di inglese. Ogni giorno ci sono convocazioni, ma molti insegnanti rifiutano il posto. «Alcuni sono già stati chiamati da altre scuole, altri vengono da troppo lontano o si aspettano qualcosa di meglio. E noi siamo sul fronte, i genitori hanno a che fare con noi non con il ministero».
Qualche giorno fa erano state finalmente coperte 6 ore di francese ma poi la professoressa chiamata ha avuto da un altro istituto la proposta per 18 e se ne è andata. Le convocazioni continuano ma se non si dovessero trovare gli insegnanti, ammette il preside, «sarò costretto ad accorpare le classi».
«AAA Cercasi ingegnere meccanico per una supplenza. Anche neolaureati, basta una domanda di messa a disposizione al preside». È l’appello che arriva dall’Istituto tecnico Meucci: il quadro dei docenti è completo, ma manca ancora questa figura per la sostituzione di un’aspettativa. All’Agrario per cercare 15 docenti di sostegno hanno convocato oltre mille professori. Sono riusciti a trovarne cinque, e questa settimana sono state convocate altre 500 persone. Intanto dal 5 dicembre è in vigore l’orario definitivo. «Gli studenti in questi mesi hanno cambiato spesso professori» spiega il dirigente Ugo Virdia. Al Professionale Cellini gli insegnanti ci sono quasi tutti, mancano solo un paio d’ore di informatica, ma per fortuna un docente interno si è reso disponibile a fare più ore. «Quest’anno è un anno infinito, non finisce mai» esclama Annamaria Gabellini preside dell’Istituto Elsa Morante-Ginori Conti. Non era mai arrivata a dicembre in questa situazione: nomine in ritardo e assegnazione provvisoria delle cattedre fatta a fine ottobre, insegnanti mancanti a pochi giorni dal Natale, persone spostate «e questi poveri ragazzi che si sono visti cambiare 2-3 insegnanti in due mesi». Per non parlare del «lavoro immane della segreteria, dove la legge non prevede sostituzioni. Vede, sto rispondendo io al telefono, sto facendo il call center della scuola».
Alla segreteria dell’Isis Da Vinci, spiega il preside Marco Paterni, hanno dovuto fare un doppio lavoro, «scorrere le nostre graduatorie per i supplenti “temporanei” in attesa delle nomine dell’Ufficio scolastico e poi farlo di nuovo per i posti non coperti». All’Alberghiero Buontalenti l’insegnante di italiano che avevano assunto non ha neanche preso servizio, per questioni familiari. Così hanno dovuto ricominciare. Stessi problemi anche agli Istituti comprensivi, alla primaria Baracca dove i genitori hanno aperto un gruppo Facebook «Per Natale vogliamo una maestra». «In segreteria — dice la dirigente Annarita Fasulo — siamo stati tutti impegnati nella ricerca degli insegnanti che mancano, non è facile. Si lavora con le messe a disposizione, ma le classi non sono mai rimaste scoperte». Sul gruppo scrivono le mamme di altre scuole che vorrebbero organizzare una protesta comune: si sono ritrovati a dicembre senza la maestra definitiva anche classi della Marconi di Bagno a Ripoli e del comprensivo Pirandello, ma dalle segreterie rassicurano: «La ricerca va avanti ogni giorno, ci siamo quasi».