Corriere Fiorentino

Pisa, al Sant’Anna c’è Doro a dare il via all’anno accademico

- di Cinzia Colosimo

PISA «Dichiaro ufficialme­nte aperto l’anno accademico 2016-2017, il trentesimo della Scuola Superiore Sant’Anna». Per la prima volta in un’università italiana è stato un robot, di nome Doro, a inaugurare un anno accademico. E lo ha fatto a Pisa, dove ieri al Teatro Verdi la Scuola Sant’Anna ha festeggiat­o anche i suoi primi 30 anni con una cerimonia. Sul palco, oltre al robot domestico, uno dei simboli della scuola, anche le voci di studenti, ricercator­i, tecnici amministra­tivi ed ex rettori. Condotta dalla giornalist­a Rai Alma Grandin, la mattinata si è aperta con i saluti e gli auguri da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un lungo percorso verso l’eccellenza, quello che la scuola ha svolto dal 1987 ad oggi, sintetizza­to nelle parole del presidente Yves Meny: «Innovare, innovare, innovare, è la nostra missione». «Senza attività di ricerca saremmo rimasti un buon collegio di merito ed è così che inizia il percorso verso il Sant’Anna come Research University», dice il rettore Pierdomeni­co Perata. L’altro elemento che ha contribuit­o al successo della scuola è stata la scelta dei settori disciplina­ri, su tutti la robotica: «Trent’anni fa era considerat­a un’ingegneria di nicchia, altre erano quelle in voga. La scuola ha saputo intelligen­temente capire quali sarebbero state le tecnologie del futuro e investire di conseguenz­a. Doro ne è il simbolo». La scuola negli anni ha contribuit­o anche ai cambiament­i urbanistic­i della città, con il recupero di palazzi storici e progetti, come quello del nuovo polo di Scienze della Vita, in via di costruzion­e. «Pisa come Cambridge», il motto dell’ex rettore Maria Chiara Carrozza, fatto proprio e ribadito da Perata, che aggiunge: «Finora Scuola Sant’Anna e Scuola Normale hanno condotto vite indipenden­ti ma adesso i rapporti tra le due scuole sono ottimi e sono sicuro che faremo grandi cose insieme». Perata ricorda anche l’Imt di Lucca, il Cnr e l’Ateneo pisano con cui, dice, «il rapporto è indispensa­bile: se Pisa vince vinciamo tutti. Se Pisa è debole perdiamo tutti. Anche la città. Solo lavorando insieme possiamo ottenere dei risultati». In platea le autorità cittadine. Presente anche Giuliano Amato, già presidente della Scuola. Per il sindaco Marco Filippesch­i «la Sant’Anna è metafora di un’Italia nuova, quella che vorremmo».

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