Corriere Fiorentino

Il caso David Rossi: «Così l’hanno ucciso un’altra volta»

La famiglia contesta i risultati della perizia: «Alcune lesioni sono incompatib­ili con un suicidio»

- Daniele Magrini

Le contestazi­oni L’avvocato: un test così andava fatto 3 anni fa Il fratello: qui non vale lo stato di diritto

SIENA Sarà il Procurator­e della Repubblica di Siena, Salvatore Vitello, cioè il magistrato che ha voluto riaprire nel novembre 2015 l’inchiesta sulla morte di David Rossi, dopo la prima archiviazi­one come suicidio, a trarre le conclusion­i del lavoro dei periti da lui nominati. Il magistrato, nel rispetto del ruolo delicato che solo a lui spetta, non commenta gli esiti dei nuovi esami autoptici condotti dalla dottoressa Cristina Cattaneo, né le conclusion­i sulla dinamica della caduta dell’ex capo della comunicazi­one del Monte dei Paschi dall’ufficio di Rocca Salimbeni, a cura del colonnello dei Ris Davide Zavattaro, che vanno a comporre la perizia di circa 200 pagine, depositata venerdì, a doppia firma. Commenti arrivano invece da Paolo Pirani, legale che tutela la madre e i fratelli di David Rossi: «La relazione — afferma Pirani — offende, tra virgolette, la sensibilit­à dei familiari, perché è come se David fosse ucciso per la seconda volta». Parole forti, che poi Pirani argomenta: «La dottoressa Cattaneo va a confermare che tutte le lesioni frontali non sono compatibil­i con la caduta in relazione al video, e sono antecedent­i la caduta stessa». In particolar­e nella relazione si legge: «Alcune lesioni porterebbe­ro a pensare ad interventi di terzi, ad esempio una colluttazi­one, avvenuta prima della precipitaz­ione». Ma poche pagine dopo, invece, si legge: «La precipitaz­ione va inquadrata come un atto suicidario. Non vi sono segni chiarament­e attribuibi­li a terze persone (lesioni e Dna di terzi)», mentre le «lesioni sono coerenti con l’ipotesi di un suicidio supportata da lettere di addio, segni di autolesion­ismo e propositi». «Questo tipo di indagine andava fatta tre anni fa — dice ancora l’avvocato Pirani — si sono persi degli elementi fondamenta­li. Ricostruir­e attraverso gli esami istologici il tempo dell’antecedenz­a delle ferite frontali che noi sosteniamo essere frutto quantomeno di una colluttazi­one. Non ci si preoccupò all’epoca di fare rilevament­i, per esempio, sulle tracce di Dna sul davanzale della finestra. È chiaro che a distanza di tre anni con le contaminaz­ioni esterne — conclude Pirani — ci aspettavam­o che non sarebbe risultato nulla». Mentre due settimane fa il legale Luca Goracci, che tutela la moglie di Rossi, ha chiesto l’accesso ai filmati delle telecamere interne della banca, amari i post apparsi ieri sui profili Facebook dei familiari. Scrive Antonella Tognazzi: «Nella parte più sconvolgen­te della relazione si dice che David è stato picchiato. E invece si ipotizza il suicidio». E il fratello Ranieri Rossi commenta: «Lo stato di diritto a Siena non vale».

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L’intervento delle forze dell’ordine poco dopo il ritrovamen­to del cadavere di David Rossi in vicolo Monte Pio, sul retro di Rocca Salimbeni, sede di Mps, il 6 marzo di tre anni fa
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 ??  ?? David Rossi, capo dell’area comunicazi­one di Mps, è stato trovato senza vita il 6 marzo 2013 sotto la finestra del suo ufficio
David Rossi, capo dell’area comunicazi­one di Mps, è stato trovato senza vita il 6 marzo 2013 sotto la finestra del suo ufficio

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