Ma Eusebio: «Il mio futuro? Ne parleremo più avanti»
Di Eusebio Di Francesco a Firenze ormai se ne parla da anni. Di mezzo, però, c’è un presente che si chiama Paulo Sousa e un futuro legato da un contratto fino al 2018 (il Sassuolo gliel’ha appena prolungato) e a una clausola rescissoria. Esattamente come fu per l’amico Vincenzo Montella ai tempi della sua panchina viola. Non una novità, perciò, che l’ambiente viola attenda con curiosità l’arrivo del tecnico del Sassuolo, altrettanto scontato che l’allenatore dribbli sistematicamente l’argomento legato al suo futuro. «Io ho un contratto e soprattutto una clausola rescissoria — dice in conferenza stampa — e comunque a Firenze non parlerò con nessuno. Mi chiuderò subito nello spogliatoio e penserò soltanto alla partita come faccio di consuetudine. Del mio futuro se ne parlerà più avanti, adesso conta semplicemente portare in alto il Sassuolo. Ho visto i viola contro il Palermo, hanno giocato con molti attaccanti. La Fiorentina ha una filosofia di gioco offensiva, ha giocatori bravissimi nell’uno contro uno, mentre noi rischiamo di pagare le fatiche dell’Europa League, ma resto ottimista». In effetti i neroverdi sembrano aver pagato lo scotto dell’esperienza europea (conclusa nella fase a gironi) e in classifica hanno accumulato parecchio ritardo rispetto alle precedenti stagioni. In più, in vista di Firenze, Di Francesco ha dovuto rinunciare a Missiroli nemmeno convocato, mentre Acerbi spera ancora nel recupero. Quanto al reparto offensivo, con Berardi out e l’ex Matri che partirà dalla panchina, spazio a Defrel con Ragusa e Ricci a completare il 4-3-3 marchio di fabbrica di Di Francesco (che in Toscana ha sempre aperta un’attività commerciale a Empoli). Da sempre fautore del calcio offensivo e proprio per questo sul taccuino delle grandi (e di Corvino) ormai da un bel po’ di tempo.