Il lunedì viola: tre punti e un Borussia
Una doppietta di Kalinic stende il Sassuolo. Europa, dall’urna esce la squadra tedesca
La seconda vittoria consecutiva in campionato (la terza si considera anche l’Europa League) vale il sorpasso al Torino. Nel segno del due infatti, la Fiorentina (senza Borja e Babacar reduci dagli acciacchi di coppa) inizia bene la sua settimana di fuoco e si rilancia in classifica. Il 2-1 di ieri sera poi serve anche per prendersi la seconda vittoria di fila in campionato (è la prima volta quest’anno), grazie a una favolosa doppietta di Kalinic (finalmente si è sbloccato al Franchi). L’altro protagonista della serata è Federico Chiesa, scelto a sorpresa al posto di Tello e protagonista di una partita tutta grinta, cross, corse e ripartenze. Il talento figlio di Enrico firma l’assist per il raddoppio di Kalinic e per tutto il primo tempo (nella ripresa è calato) mette in crisi la difesa del Sassuolo. Non a caso, il pubblico del Franchi (ieri a proposito c’erano appena 22.049 paganti, record negativo stagionale) si spella le mani per applaudirlo: «Il ragazzo gioca bene», canta la Fiesole al momento dell’uscita del giovane prodotto del vivaio viola. Un coro che fu di Francesco Flachi e che somiglia molto a una sorta di investitura.
Dopo il gol di Baku, i titoli sui giornali e i complimenti di papà, Federico insomma ha ancora voglia di stupire e minaccia di rubare il posto a Tello: «Per me è una settimana perfetta — dice Chiesino a fine gara — prima il gol di Baku ora l’assist: provo una sensazione incredibile». Gioia ed emozioni dunque. Ma anche talento però. Perché Chiesa jr nel modo di calciare ricorda Enrico, anche se per arrivare a quei livelli dovrà ancora lavorare sodo. La sua ascesa repentina comunque è merito anche di Sousa, che con i giovani sta mostrando coraggio, dedizione e fiuto: «Credo in lui, è in crescita e deve continuare così», aggiunge l’allenatore che sul sorteggio invece dice: «Il Borussia è costruito per la Champions. Dovremo affrontarlo con gioia, così come gioia ci dà questa vittoria». La partita però non è stata una passeggiata. Tutt’altro. Il Sassuolo del bravo Di Francesco («La Fiorentina? Certe voci fanno piacere», dice lui), ha mostrato bel gioco e sfrontatezza, anche a dispetto delle fatiche di coppa e dei tanti infortuni (Berardi manca ormai da agosto).
Corsa e organizzazione infatti portano gli emiliani a costruire almeno 4 palle gol solo nel primo tempo, due delle quali causate da svarioni clamorosi di Gonzalo e Salcedo e altrettante sventate dalle manone di Tatarusanu. In questa strana partita di un lunedì umido, fortuna allora che Sousa ha Kalinic. Splendido già dopo una manciata di minuti nel far gol in pallonetto e addirittura sublime nel girare, con il tacco, il cross di Chiesa: un gol alla Mancini che porta il croato a quota 8 in classifica marcatori e che annulla gli inceppi viola della prima mezzora. «Nikola è un ragazzo con valori umani pazzeschi — dice ancora Sousa — e un giocatore di altissimo livello». Nella ripresa il morale del Sassuolo cala e così pensi che, almeno per una volta, la Fiorentina possa gestire il risultato in tutta serenità. Niente di più sbagliato invece, perché il gol in mischia di Acerbi rimescola le carte e crea apprensione. Nel finale comunque sono Tello e Salcedo ad avere le occasioni per segnare ancora, visto che Sousa piazza Sanchez (al posto dello spento Berna) a far legna e che i viola non concedono più nulla. La Fiorentina così sale a quota 26 punti, per la gioia di Della Valle (ieri arrivato in ritardo per via della nebbia) e in attesa dell’importantissimo recupero di Marassi giovedì prossimo. Se in quei 62’ minuti che restano da giocare Sousa calerà il tris, metterà la freccia pure sull’Atalanta.
Anche per questo il gala natalizio di stasera alla stazione Leopolda (ci saranno tutti gli sponsor viola) sarà una toccata e fuga per la squadra. Per spumante e panettone ci sarà tempo. Genoa, Lazio e Napoli condensati in appena 8 giorni, in fila non ammettono distrazioni.
L’allenatore «Federico? È in crescita e credo molto in lui Ma deve continuare a impegnarsi così»