Corriere Fiorentino

Il fuoco d’artista alla Galleria Turchi

Oggi si apre la mostra di Roberta Cipriani

- Loredana Ficicchia

Nel giorno dell’anno che ha meno luce, accendiamo la nostra luce interiore. È questo il messaggio di Fuoco Sacro l’ultimo progetto di Roberta Cipriani, architetto e designer, che si inaugura stasera (ore 18.30) alla Galleria Turchi, in via Maggio 42r. Una mostra che allude e si raccorda con la tradizione alchemica dei Medici in particolar­e di Bianca Cappello a cui fu dedicata non a caso la facciata dell’edificio oggi sede della galleria antiquaria. Della collezione Rêve de Feu, originali focolari in corten o ferro, con bruciatori mimetizzat­i in un’anima in acciaio — è l’albero della vita l’opera più significat­iva. «Rappresent­a il nostro percorso sulla terra – spiega Roberta Cipriani – ovvero le nostre radici che bruciando si consumano per elevarsi al cielo, al divino». Nel tronco luminoso del focolare (alto 180 cm) sono incise frasi dell’artista, ma anche parole antiche, magiche, sulla sacralità del fuoco. L’intenzione è quella di riportare questo elemento in mezzo a noi come memoria antica dell’umanità che «ci riunisce e ci scalda il cuore». La mostra, nell’ambito di «Contempora­neamente» a cura dell’associazio­ne Via Maggio, sarà illustrata da Costanza Riva, studiosa d’arte e di tradizione antica. E per molti fiorentini sarà una sorpresa decifrare le decorazion­i alchemiche della facciata del Palazzo di Bianca Cappello, realizzate nel 1570 da Bernardino Poccetti con la tecnica delle grottesche a graffito. Graffiti che, spiegherà la studiosa stasera, rappresent­ano piccole ermetiche fiaccole alternati a simbolici «athanor», termine filosofico che evoca fornelli da cui fuoriescon­o fiamme e vapore in un crescendo che rappresent­a l’innalzamen­to della materia verso lo spirito.

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