Falsi crac, sigilli a due bar in centro
Ma i locali, al Duomo e alla stazione, resteranno aperti
Inchiesta bancarotte seriali, scattano i sigilli per due bar del centro storico fiorentino. Non chiudono i battenti il Bar «Centrale» in piazza Stazione e «La cattedrale» in via dell’Oriuolo ma continuano a servire cappuccini e brioche: da ieri sono affidati alla gestione di un amministratore giudiziario nominato dal tribunale.
I locali farebbero capo a Salvatore Schiavone, 62 anni, che il pm Christine von Borries ritiene il «regista» di crac seriali di bar, pasticcerie e tabaccherie a Firenze. Si tratta dell’ultima trance dell’inchiesta partita alla fine del 2015 culminata a gennaio con l’arresto dell’imprenditore salernitano, indagato ora anche per bancarotta fraudolenta. Schiavone, originario di Salerno, avrebbe acquisito una serie di società ricorrendo a compravendite simulate, prestanome e pagamenti fittizi. Scopo delle operazioni? Sempre lo stesso, secondo gli inquirenti: dissipare i beni delle aziende per provocarne il dissesto. Il bar «Centrale», tra le presunte vittime di questo sistema, è stato sottoposto a sequestro preventivo dal gip Francesco Bagnai. Per «La Cattedrale» è scattato invece il sequestro per equivalente: la nuora di Schiavone, agendo come sue prestanome avrebbe acquistato il bar utilizzando cambiali di provenienza illecita per 300 mila euro.