Campane troppo forti: prete multato
Prato, il parroco di Galciana condannato a pagare mille euro
Mille euro valgon bene una sfida culturale. Quella che una giovane coppia ha lanciato alla chiesa del paese: dopo essersi trasferiti a Galciana, popolosa frazione a ovest di Prato, i due hanno pensato di inviare una segnalazione al Comune per il fastidio che provoca il rintocco delle campane. Troppo forte, nonostante il loro appartamento sia distante almeno mezzo chilometro dall’antica parrocchia di San Pietro. Troppo forte anche per i tecnici dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat), che hanno dovuto eseguire l’insolito rilievo. All’esito del controllo i decibel sfondavano effettivamente la soglia consentita e puntuale è scattata la multa di 1.032 euro. Il parroco don Luca Rosati dovrà pagarla entro 60 giorni, proprio come i gestori delle discoteche nel mirino dei residenti che si lamentano della mala-movida. Ma qui non ci sono pub e locali che intrattengono la gioventù: gli unici rumori riconoscibili in tutto il paese sono quelli del campanile che da oltre un secolo scandisce la vita della provincia della provincia. Un suono familiare per tanti, ma evidentemente fastidioso per la giovane coppia che ha fatto la segnalazione anti campane. Oltre alla multa, sempre l’Arpat ha inviato alla parrocchia la prescrizione di far tacere le campane nelle ore serali e notturne, dalle 22 alle 6. Un affronto, secondo i fedeli. Un fatto inedito a Galciana ma non a Prato, dove la stessa multa fu notificata al parroco della chiesa di San Luca Evangelista sette anni fa. «Si comincia dalle campane, si finirà con le croci e le messe». Padre Gabriele, il sacerdote congolese che assiste don Luca nella parrocchia dalla multa di oggi, è convinto che questa sanzione sia soltanto la scintilla di un fuoco che si chiama «scontro culturale». «Quel vecchio campanile — spiega padre Gabriele — suona ad ogni ora da 130 anni, ma è la prima volta che succede una cosa del genere, che qualcuno protesta ufficialmente. Non so come finirà ma si tratta di brutti segnali». Don Luca al momento ha deciso di sospendere il battito orario delle campane, che continueranno comunque a suonare in occasione delle funzioni religiose, per richiamare i fedeli alla chiesa. «Sull’esposto non c’è il nome dei ricorrenti», spiega padre Gabriele. Ma il paese è piccolo, le voci circolano velocemente e c’è da scommettere che qualcuno cercherà di mettere pace fra i fedeli ed i denuncianti. Magari dopo la prossima messa.