Sousa, abbraccio con i baby «Mi rivedo in Chiesa»
Al brindisi del settore giovanile tanti applausi per Federico
Sì, nel giro di sei giorni il mondo di Federico Chiesa si è completamente capovolto. Dal primo gol tra i professionisti a Baku, alla festa di Natale del settore giovanile viola, passando per l’assist decisivo a Kalinic nella vittoria con il Sassuolo, di Chiesa jr si è parlato ogni giorno di più. Tanto che nemmeno l’esterno figlio d’arte era preparato a tutto questo. Non a caso davanti ai piccolissimi calciatori della Fiorentina, a stento ha nascosto imbarazzo ed emozione.
Anche perchè soltanto dodici mesi fa, Chiesa era seduto in prima fila insieme alla formazione Primavera ad ascoltare i saluti e gli auguri dei vari Bernardeschi, Babacar e Lezzerini, gli altri frutti della «cantera» viola. Dalla platea al palco il passo è breve, ma solo teoricamente.«Questo percorso — ha spiegato lui stesso al microfono — mi è costato tanto impegno, determinazione e umiltà, durante ogni singolo giorno di lavoro».
Ed è proprio grazie a questi ingredienti, uniti al talento indiscusso, che Federico anche ieri è stato l’uomo copertina della serata di ieri. Lui che qualche anno fa ha inseguito Mutu fino al parcheggio per avere un prezioso autografo e che ieri ha fatto fatica anche ad arrivare alla macchina, proprio perché braccato da tantissimi piccoli calciatori in cerca di un selfie con il loro nuovo idolo. Alla serata, organizzata al locale fiorentino Otel, ha partecipato anche il patron Della Valle. Che parlando ai baby viola ha portato l’esempio proprio di Chiesa, Bernardeschi e Lezzerini: «Dovete crederci sempre, non perdendo lo spirito del bambino che avete in voi. Loro oggi sono in prima squadra ma la loro strada è ancora lunga. Il trucco è questo».
Stessa filosofia di pensiero anche del tecnico Sousa, che prima ha parlato con orgoglio della sua scommessa Chiesa: «Mi rivedo in lui per la sua forza di volontà», e poi ha citato addirittura Cristiano Ronaldo, che proprio Paulo ha visto crescere: «Il talento se l’è costruito da solo con sacrificio — ha detto il portoghese — è stato fortunato ad averlo ma senza questa predisposizione non avrebbe vinto il quarto pallone d’oro». Emozione e non poca anche per Corvino, da sempre affezionato al settore giovanile: «Stiamo raccogliendo i frutti — ha detto il dg — questo vuol dire che il nostro modello è vincente, da potenzialità quali siete voi (rivolto ai piccoli, ndr) abbiamo oggi delle qualità vere in prima squadra. Mi auguro di essere solo all’inizio». Tra queste anche potenzialità diventate qualità, c’è anche Bernardeschi: «Con Sousa — ha detto a Radio Bruno — il feeling è scattato subito. Le panchine di inizio stagione mi hanno fatto bene, poi ho lavorato meglio. Il Borussia Mönchengladbach? È battibile».