«Apro alla città il Marino Marini»
Asproni e il nuovo corso: gratis per le feste, «Camera con vista» in mostra e un comitato d’onore
Contrordine: con un comitato d’onore poliglotta e un nuovo presidente il Marino Marini si candida a diventare capofila di un nuovo modo di intendere i musei, almeno quelli piccoli e di nicchia come questo di piazza di san Pancrazio a Firenze.
La presidente Patrizia Asproni, già energica signora di Torino Musei — era uscita da quell’esperienza in netta polemica con la sindaca Chiara Appendino — propone alla città un museo slow, dove l’arte torni a essere protagonista e dove il business, insieme con la raccolta fondi, sia funzionale al bello e alla fruizione di esso. Vanno bene i soldi, purché siano a servizio della crescita spirituale e umana delle persone. Così, a dieci mesi dal suo incarico, fa un bilancio e riprogramma il da farsi dopo aver preso il testimone da Carlo Sisi. E siccome vuole che il suo museo sia sentito da fiorentini come un luogo della città, proprio alla città fa un regalo di Natale: dal 15 dicembre al 15 gennaio l’ingresso sarà gratuito, sia nelle sale del museo che nella Cappella Rucellai col suo splendido Tempietto del Santo Sepolcro di Leon Battista Alberti. Non basta: a ottobre ha in programma una mostra che per volere dello stesso James Ivory porterà tra quelle sale le celebrazioni dei trent’anni di Camera con vista. Se queste sono le iniziative più macroscopiche non da meno è il progetto di tenere aperto alla città il museo in orario notturno. «Vogliamo valorizzare i suoi contenuti — dice Asproni — sia la collezione Marino Marini, sia il Tempietto che è una eccellenza di questo luogo e che in pochi conoscono. Pertanto stiamo lavorando a un nuovo progetto di illuminazione che esalterà il patrimonio in notturna. Ci vorrà del tempo ma ce la faremo. E per questo come per tutto il nostro lavoro ringraziamo l’Ente Cassa di Risparmio che ci finanzia con 70 mila euro l’anno». Intanto, da fine gennaio a fine febbraio, verrà realizzato un nuovo impianto di climatizzazione, ragion per cui il museo sarà chiuso.
Ma è il comitato d’onore del museo che fa immaginare un suo sviluppo interdisciplinare con performance di danza, attenzione al cinema e a tutti i linguaggi dell’arte. Cerchiamo di analizzarlo, nome per nome: al posto di Alberto Salvadori, che del Marino Marini è stato direttore artistico arriva, per il 2017, come Visiting Director (con una nomina di un anno e così sarà anche per chi lo seguirà) Dimitry Ozerkov, responsabile del Dipartimento di Arte Contemporanea dell’Hermitage. A presiedere il comitato Michela Bondardo, una che dell’incontro tra arte e business ha fatto una ragione di vita, che a New York, dove vive, collabora col Moma e che forte di questa esperienza dice: «Certo che bisogna imparare dagli Stati Uniti, ma anche prenderne le distanze, l’ossessione per il business lì ha creato un gigantismo che a volte dimentica il ruolo etico dell’arte». Con lei, nel comitato ci saranno Vittorino Andreoli, lo psichiatra, chiamato a premere l’acceleratore sui progetti di Arte-terapia che già il museo ha in corso; Sylvia Lahav specialista in didattica museale (Tate Britain, Tate Modern, National Gallery...); Nicolas V. Iljine (ha lavorato anche al Guggenheim di Berlino e Bilbao ed è un grande cucitore di relazioni internazionali — per dire è amico di Putin —) Maria Vittoria Colonna Rimbotti che tutti a Firenze conoscono; Ellyn Toscano direttore della New York University di Firenze; Alessandro Mendini, architetto milanese di fama; Laurence Kardish, grande organizzatore di festival cinematografici; David Parson, coreografo americano; Jeffrey Schnapp, direttore del metaLab di Harvard.
Lavori «Un progetto di illuminazione per valorizzare di notte la Cappella Rucellai»