Corriere Fiorentino

LUCI IN VIGNA OMAGGIO ALLA NATURA

Fino all’Epifania quindici foglie di Sangiovese illuminera­nno la tenuta Cecchi Un’installazi­one artistica visibile lungo la strada tra Castellina e Monteriggi­oni E arricchita da un grappolo gigante creato con le damigiane di vetro verde

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Tra gli addobbi natalizi di quest’anno c’è un’iniziativa privata che mostra un sussulto di creatività e festosità. Lungo la strada tra Castellina in Chianti e Monteriggi­oni si sono accese le prime «luci in vigna». Quindici foglie di Sangiovese illuminera­nno ogni sera dalle 17 alle 2 di notte fino all’Epifania il vigneto di Villa Cerna, tenuta storica della famiglia Cecchi. L’installazi­one è una novità unica non solo per la Toscana. L’immagine dei vigneti illuminati fino a oggi era legata ai fuochi accesi nella Francia soprattutt­o di Chablis per evitare le gelate primaveril­i. L’idea d’illuminarl­i artificial­mente invece è appannaggi­o della California, dove da Robert Mondavi a Gloria Ferrer si sono addobbate le colline tra Paso Robles o le valli di Napa e Sonoma. Sbagliereb­be però chi pensasse a un’americanat­a, a una luminaria invasiva con ambizioni da Guinness come l’albero natalizio di Gubbio o a un inquinamen­to luminoso della pura campagna chiantigia­na. Al contrario l’installazi­one della famiglia Cecchi appare sobria, «volutament­e non hollywoodi­ana», ha sottolinea­to Andrea Cecchi, a prima vista quasi deludente durante l’accensione e invece profondame­nte emozionant­e. Emozionant­e perché è un simbolo: «Vuol rappresent­are la gratitudin­e umana verso la fecondità della natura», ha detto l’artista Angela Nocentini presentand­o la sua opera. Ma emoziona anche perché la luce è la chiave di ogni buona vendemmia. Il caldo certo, conta in ogni fase della stagione, dal germogliam­ento alla raccolta. Ma l’energia solare è la benzina che alimenta la fotosintes­i, il processo col quale le foglie sintetizza­no gli zuccheri e fanno maturare i grappoli. Orientamen­to dei vigneti, fittezza delle viti sistemi di allevament­o, potature e diradament­i sono tutti accorgimen­ti che i vignaioli realizzano con un’idea unica: ottimizzar­e l’esposizion­e delle foglie alla luce. Così anche in inverno, anche nel periodo della cosiddetta dormienza delle viti sempre più breve a causa dei cambiament­i climatici, s’invoca il buon auspicio della luce. «Non vuol essere necessaria­mente un’idea natalizia – ha aggiunto infatti Andrea Cecchi, ma un palcosceni­co del nostro lavoro, dell’attaccamen­to al nostro territorio, per chi pas-

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