Corriere Fiorentino

Se l’arte di Giannoni incontra la finanza

Oggi mostra nelle sale di Azimut

- Loredana Ficicchia

Le cattedrali della finanza hanno spesso ispirato la pittura di Massimo Giannoni e ora i suoi dipinti inaugurano la nuova vocazione all’arte di Azimut Investimen­ti. Nelle sale dell’edificio in piazza della Signoria, da oggi, oltre che di scambi finanziari, si parlerà d’arte. Azimut fa infatti coppia con le grandi tele dell’artista di origine pratese nella mostra Stock exchange, a cura di Sergio Risaliti e in collaboraz­ione con Stewart Title, Witherworl­dide e Willis Towers Watson (inaugurazi­one alle 18). È una esposizion­e che sorprende per l’assortimen­to dei temi: dalle bibliotech­e, particolar­mente care all’artista, alle nature morte, dalle borse valori alle sale museali come quelle della Specola, a un omaggio a Piazza Signoria, ricordata nel giorno dell’alluvione, quando i giganti di marmo, la Giuditta e il Perseo, videro scatenarsi il fiume Arno e la città sommersa. La pittura di Giannoni va oltre il figurativo e l’informale, la tradizione e il modernismo. «È la pittura che crea la natura, che fa fiorire il colore sulla tela — si legge nel testo critico — Stendendo il colore, Giannoni dimentica la natura come modello ideale per trovare una somiglianz­a che non sia puro illusionis­mo, ma qualcosa di diverso. Non serve imitare un fiore, la rosa o la petunia devono nascere dal tubetto». «Per Azimut si tratta di una forma di investimen­to culturale sul contempora­neo, in un momento storico in cui Firenze si apre al nuovo — spiega Ubaldo Bocci, general manager di Azimut Investimen­ti per la Toscana — Ci stiamo muovendo su due fronti, quello della solidariet­à e quello della valorizzaz­ione della nuova produzione artistica».

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