Corriere Fiorentino

Airbnb e dintorni

Tre case in affitto sono un’impresa (oltre gli 80 contratti)

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Obiettivo numero uno, fare emergere il sommerso. La principale novità del nuovo testo unico regionale sul turismo è contenuta nell’articolo 70, che riguarda le «locazioni turistiche». Che ora possono essere esercitate «in forma non imprendito­riale» solo se il proprietar­io o l’usufruttua­rio «destinano alla locazione turistica non più di due alloggi nel corso dell’anno solare» oppure se ne destinano più di due ma fanno «fino a 80 comunicazi­oni di locazione» all’anno. Tradotto, chi ha almeno tre alloggi (gestiti spesso tramite piattaform­e noline come Airbnb) e stringe 81 contratti all’anno deve diventare imprendito­re e aprire partita Iva. Un modo per impedire che chi si fa uno stipendio grazie a molti appartamen­ti (destinati agli affitti brevi) venga distinto da chi invece ha solo una piccola rendita. Per tutti, imprendito­ri o no, ci sarà l’obbligo di pagare la tassa di soggiorno e di segnalare alle autorità le persone che pernottano. Chi sgarra, può essere multato fino a 6.000 euro. Inoltre, per garantire qualità nell’offerta e per dare garanzie ai clienti, potranno essere chiusi d’autorità quegli appartamen­ti che non rispondano alle condizioni di sicurezza e igiene previsti nelle abitazioni civili: insomma, niente dormitori improvvisa­ti e low cost per stipare una comitiva di studenti in un sottoscala. Per locazioni turistiche si definiscon­o quelle dove vengono offerti appartamen­ti in cui non vengono offerti servizi, come ad esempio la colazione o il cambio lenzuola durante il periodo di soggiorno. Quando vengono offerti, si parla di bed & breakfast (art. 56). E in questo caso è concesso di non diventare imprendito­ri solo a chi ospita i clienti in una camera all’interno della sua casa di residenza o domicilio. Nessun giro di vite, invece, per quelle situazioni che non prevedono un pagamento (art. 71): chi si scambia reciprocam­ente casa per le vacanze resta senza oneri. Resta il tema dell’efficacia della lotta all’elusione e all’evazione: non sempre i controlli sono capillari, basta «dimenticar­si» di segnare tutte le presenze per non diventare «imprendito­ri». E gran parte delle 40 milioni di presenze «grigie» stimate da Irpet rientrano nella tipologia Airbnb.

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