La promozione
Razionalizzazione E una nuova alleanza tra Comuni gemelli
Con la legge nasce una «cabina di regia» per la promozione turistica, che si basa su un sistema a più livelli. Un obiettivo più volte annunciato a livello istituzionale, ma finora ben lontano da trovare applicazione. L’obiettivo è quello di arrivare davvero ad un approccio da «unica testa pensante» e non disperdersi tra mille rivoli e centinaia di iniziative. La Regione infatti si occupa della promozione rivolta alla domanda nazionale e estera, del coordinamento dei servizi di informazione e di accoglienza e della programmazione delle politiche di sviluppo sostenibile e innovazione. La cabina di regia, con parere consultivo verso la giunta regionale, invece sarà composta dall’assessore regionale al turismo, da cinque membri designati dal Consiglio delle autonomie locali, da un membro della Città metropolitana di Firenze, da uno dalle Camere di commercio delle varie province. Ancora: altri quattro dalle associazioni di categoria, tre dai sindacati, uno dalle associazioni agroturistiche. Alla Città metropolitana di Firenze e alle altre Province (ancora vigenti, salvate dal No al referendum) il compito di raccogliere i dati statistici, creare un albo delle «pro loco», classificare le strutture ricettive e le agenzie di viaggio. Questo tipo di attività saranno svolte autonomamente dai Comuni capoluogo. A tutti i Comuni, invece, spettano i compiti di controllo e coordinamento sulle singole attività ricettive. I Comuni potranno associarsi per svolgere i servizi di accoglienza e informazione. La particolarità è che queste alleanze non dovranno essere per forza basate su criteri geografici: ad esempio, i Comuni che ospitano attività termali potranno collegarsi ad altri «gemelli», anche se non sono confinanti, per dare maggiore omogeneità alla propria offerta. Spetta sempre ai Comuni — da soli o associati — creare l’osservatorio turistico di destinazione (Otd) per valutare i risultati, le capacità di accoglienza, e per delineare strategie di sviluppo «in un’ottica di dialogo sociale». Le «pro loco», inoltre, vedranno il proprio ruolo rafforzato nella promozione dell’accoglienza turistica, attraverso al creazione di un albo.