«Cambiare città o perdere il lavoro? Un dilemma senza vie di uscita»
Claudia, 34 anni, una figlia a carico e un mutuo da pagare, lavora alla Emilio Pucci da 8 anni. «Sto attraversando un momento di grande crisi — racconta — perché nelle prossime settimane dovrò decidere se trasferirmi a Milano o se licenziarmi e restare a Firenze. Insomma, quest’anno Babbo Natale mi ha portato proprio un bel “pacco”».
I colloqui di lavoro che è riuscita a sostenere non sono andati a buon fine e ora questa mamma single si trova di fronte a un bivio: lasciare la sua bimba ai genitori e partire oppure rimettere tutto in discussione e pensare a una nuova vita. La lettera in cui le viene comunicato il trasferimento l’ha ricevuta a metà ottobre, ma fino all’ultimo ha sperato che, anche grazie ai sindacati, qualcosa potesse cambiare e che la Emilio Pucci potesse fare dietrofront. E invece eccola, oggi, a ragionare su cosa sia meglio per lei e per la sua bambina: «Di un possibile trasferimento se ne parlava da anni ma nessuno in azienda pensava potesse avvenire, anche perché Pucci con Firenze ha un legame fortissimo. Adesso che inizio a realizzare che è tutto finito crolla anche il mio progetto di una vita tranquilla». Claudia sta pensando seriamente di tornare a casa dei genitori, «ma come gestisco l’appartamento che ho acquistato e che devo pagare ancora per 28 anni? E il nido di mia figlia che ha un costo mensile spropositato? Ho frequenti attacchi d’ansia perché non vedo una via d’uscita… Sto cercando di capire se ci siano altre opportunità ma la situazione a Firenze non è per nulla positiva, basta guardare la Roberto Cavalli e la Richard Ginori». Insomma, se entro il 3 gennaio, Claudia non avrà trovato un altro impiego probabilmente accetterà il trasferimento: «Andrò a Milano e nel giro di qualche giorno spero di trovare un’abitazione. Probabilmente sarò costretta a fare la pendolare e a lasciare mia figlia a Firenze. Ma non è facile. Tornerò nel fine settimana per vederla, ma con 1.500 euro al mese come faccio a pagare una casa a Milano, il mutuo di Firenze, l’asilo e gli spostamenti?». Claudia è sconfortata: «Alla Emilio Pucci abbiamo dato tanto e loro ci hanno ripagato con questo regalo senza neanche dei bonus per il trasferimento o per le dimissioni. Le valigie sono già pronte, ma poi guardo in faccia mia figlia e mi viene voglia di mandare tutto al diavolo».