Corriere Fiorentino

Firenze-metropoli, il mercoledì caldo dei taxi

Allarme per la tariffa unica. Poi il chiariment­o: «Vale solo per l’hinterland»

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Una frase mal interpreta­ta e i tassisti si precipitan­o in Città metropolit­ana. La frase arriva da un atto che istituisce un «tavolo» presso il nuovo ente che sostituisc­e la Provincia «per avviare un percorso di integrazio­ne organizzat­iva dell’autoserviz­io di taxi nel territorio». Apriti cielo: i tassisti arrivano in Palazzo Medici Riccardi per capire se è la «porta» attraverso la quale i taxi dei Comuni della cintura potrebbero entrare a lavorare direttamen­te a Firenze. Una possibilit­à finora interdetta, i taxi degli altri Comuni possono solo partire per Firenze, non prendere corse in città.

A calmare le acque ci pensa direttamen­te il sindaco (di Firenze e della Città metropolit­ana) Dario Nardella, che li riceve in anticamera e spiega che non ci sarà questa possibilit­à.

Sandro Fallani, sindaco di Scandicci e consiglier­e delegato alla Metrocittà per lo sviluppo economico, svela l’arcano: esiste già «una convenzion­e per una gestione unificata del servizio di taxi» in nove Comuni della cintura fiorentina (Sesto Fiorentino, Bagno a Ripoli, Fiesole, Impruneta, Campi Bisenzio, Signa, Lastra a Signa, Calenzano, capofila Scandicci). «Con questa delibera — spiega Fallani —la Città metropolit­ana ne prende atto» e si propone «di controllar­e questo accordo: un’unica tariffa senza orpelli e sovraprezz­i nel passaggio tra i confini dei 9 municipi in questione».

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