Modì e gli altri, cento anni di ebrei in Toscana
Foto, disegni, video e archivi privati: una mostra a Palazzo Medici con documenti inediti
Ci sono i grandi fatti storici, ma anche spaccati di vita quotidiana, ci sono gli ebrei illustri ma anche quelli sconosciuti, le cui vicende altrimenti avrebbero rischiato di rimanere chiuse negli album di famiglia o nei ricordi degli amici. La mostra Ebrei in Toscana (XX-XXI secolo), dal 20 dicembre al 26 febbraio alla Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi a Firenze, promossa dall’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea nella provincia di Livorno (Istoreco) e realizzata col contributo della Regione Toscana, racconta 100 anni delle comunità ebraiche toscane, dalla Grande Guerra ad oggi, attraverso migliaia di foto, anche inedite, disegni, video, pannelli.
«L’importanza delle comunità ebraiche nella storia della Toscana è legata alla presenza di una rete diffusa e diversificata di gruppi, da quello di Livorno, alla comunità di Firenze, a quelle di Pisa, Siena, il piccolo nucleo di Pitigliano, e altri gruppi familiari sparsi sul territorio» spiegano gli organizzatori. Ogni comunità ha legami con il resto del mondo: alcune famiglie provengono dall’antica emigrazione iberica, altre dal bacino del Mediterraneo, altre ancora dall’Europa dell’Est. Ognuna ha poi relazioni con la tradizione sionista nazionale ed internazionale. L’esposizione mette in luce le differenze di ogni gruppo: quello livornese più «girellone» e aperto al mondo, quello fiorentino più «colto». «Dietro i documenti ci sono tante storie di ebrei. Dalla Grande Guerra, quando parteciparono come volontari, il loro modo di ringraziare lo Stato italiano per averli emancipati, passando per il sionismo e il fascismo fino al dopoguerra ai gironi nostri, con i rapporti con Israele e la Memoria, racconta Catia Sonetti, direttrice di Istoreco Livorno. Ecco le vicende di Renzo Cabib, antifascista livornese, e di Modigliani, ma anche il coraggio degli ebrei che organizzarono nel 1943 uno sciopero al Litopone di Livorno. La mostra è il risultato del lavoro di tre anni di quattro ricercatrici di storia ebraica contemporanea: Catia Sonetti, Barbara Armani (Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici, Pisa), Elena Mazzini (Università di Firenze), Ilaria Pavan (Normale di Pisa). E di decine di famiglie che hanno raccontato le loro storie e donato documenti e scatti inediti. Per la mostra, che nasce nell’ambito delle iniziative finanziate dalla Regione Toscana per il 100° anniversario della Grande Guerra e per il 71° anniversario della Liberazione del campo di Auschwitz, sono state realizzate anche videointerviste che testimoniano «come gli ebrei siano di tanti colori, posizioni e facce dice Catia Sonetti. I testi, in italiano e inglese, sono arricchiti da riproduzioni di carte d’archivio, copertine di libri e disegni ma soprattutto da riproduzioni fotografiche date da archivi familiari privati e da fondazioni culturali. Cento anni di storia in migliaia di documenti.