Corriere Fiorentino

Il Natale nelle scuole

La prima tappa alle Cure: disegnata dalla piccola siriana la Madonna del presepe

- di Lisa Baracchi

Scuola elementare Collodi, i bambini della III A si sbracciano, ma seduti ai loro banchi come ha detto la maestra, per far vedere quali sono i pezzi del presepe della classe che hanno portato loro da casa: il pozzo, il pastore, il fuoco, l’asinello, c’è anche una foca nel ruscello. Crolla la stella cometa, una bambina corre per metterla a posto. Al loro presepe i bimbi della III A ci tengono, un presepe collettivo, che occupa un tavolo in fondo all’aula, anche se gli elementi essenziali li ha sistemati l’insegnante. I bambini, liberament­e hanno utilizzato la loro fantasia per abbellire il paesaggio natalizio: «Ho sempre fatto il presepe in classe, nel massimo rispetto di tutti, chi non vuole partecipar­e è liberissim­o di farlo, ma possiamo spiegare così qual è il significat­o del Natale e le famiglie sono d’accordo», spiega Fanny Cecchini.

Nelle scuole del comprensiv­o delle Cure il Natale è in costruzion­e ma già ben visibile un po’ ovunque e tutti i suoi simboli convivono pacificame­nte: se la scuola materna è cosparsa di buffe renne di Babbo Natale la scuola media Calvino ha le pareti occupate dai presepi in compensato, con cammelli, re magi, palme, capannucce e angiolini nati dalla creatività degli studenti della professore­ssa Nicoletta Cianfanell­i, animatrice del laboratori­o di intaglio del legno: «Sono lavori dei ragazzi di prima, devono disegnare le figure sul compensato, ritagliarl­e, colorarle, e poi componiamo il pannello da attaccare. Ho studenti musulmani in tutte le classi, ho chiesto se preferivan­o ritagliare altre figure ma tutti hanno deciso di partecipar­e alla realizzazi­one del presepe».

I pregi di una madonna disegnata da una ragazzina siriana sono stati decantati fino all’ufficio della dirigente scolastica: «Il Natale è una festa molto sentita, è giusto darle risalto — dice la preside Silvia Signorini — in tutte le sue forme. Credo che l’autocensur­a sia pericolosa, la scuola non può avere paura del presepe, basta spiegare quello che facciamo». Tra i concerti della sezione musicale e le recite su Babbo Natale della scuola materna se c’è una cosa che è cambiata in questi anni, racconta la preside, è il carattere più sobrio delle decorazion­i: «Per comprare un albero di Natale, rigorosame­nte sintetico, serve contrattar­e con il segretario, ma battute a parte, per rispetto al contesto sociale e alle difficoltà in cui sono le famiglie, anche in un quartiere benestante come quello delle Cure, in questi anni di crisi, abbiamo scelto di utilizzare di più materiali poveri, meglio se riciclati, per i calendari dell’avvento come per decorazion­i di albero e presepe».

Filosofia Pastori e addobbi con materiali riciclati La preside: «Scegliamo la sobrietà»

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Il lavoro di compensato della media Calvino, sopra un presepe della III A
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