Meningite, grave a 4 anni Era stato vaccinato nel 2013
Il bimbo è in rianimazione al Meyer. L’esperta: «Ma la campagna sta funzionando»
È in condizioni critiche un bambino di quattro anni ricoverato in rianimazione al Meyer per un’infezione da meningococco di tipo C. Il piccolo, di Cascina (Pisa), che era stato vaccinato nel 2013, venerdì si è sentito male ed è stato portato al pronto soccorso del Cisanello di Pisa. Da lì, in serata, è stato trasportato in elicottero all’ospedale pediatrico fiorentino. «Il bambino ha una grave sepsi meningococcica — spiega il direttore sanitario del Meyer Francesca Bellini — Le sue condizioni sono critiche ma stabili. Sta rispondendo alla terapia, però al momento la prognosi è riservata». L’Asl Nord Ovest ha ricostruito i movimenti del piccolo negli ultimi giorni, per poter disporre la profilassi per chi è venuto a contatto con lui. Le indicazioni riguardano alunni e insegnanti della scuola materna «Il Panda» di Cascina, chi nel pomeriggio venerdì 16 dicembre era nello studio della dottoressa Maria Frijia a Cascina, e chi sabato 10 dicembre era a una festa a Bientina, nel complesso Bientiland. Stamani, gli ambulatori di Galleria Gerace a Pisa saranno aperti fino alle 12,30 per distribuire l’antibiotico. Il fatto che il bambino si fosse vaccinato tre anni fa «deve farci riflettere sull’efficacia di questo vaccino e sulla necessità di sviluppare uno studio più approfondito sui portatori sani», dice l’infettivologo pisano Francesco Menichetti. Il medico tuttavia aggiunge che «la vaccinazione è assolutamente necessaria» e, anzi, servirebbe portare la copertura tra gli adolescenti dall’attuale 65 al 90 per cento. Da parte sua, Chiara Azzari, che al Meyer è coordinatore scientifico e direttrice del laboratorio di immunologia, è netta: «Gli studi scientifici sono chiari: il vaccino lascia una piccola fetta di popolazione non protetta, quelli che noi chiamiamo i non risponder. Sono meno del 5 per cento. Se noi vacciniamo 100 persone ce ne sono 3, 4 che è come se non l’avessero fatto». Inoltre (anche se non è il caso del bimbo di Cascina), «a distanza di un po’ di anni dalla vaccinazione gli anticorpi se ne vanno — aggiunge Azzari — abbiamo bisogno di fare richiami». La Regione, prima in Italia, sta preparando un calendario vaccinale che porterà a un primo richiamo per il vaccino anti-meningite tra i6 e i 7 anni e un secondo nell’adolescenza. Per l’immunologa, i numeri sono comunque già positivi: «Di norma, la maggioranza delle infezioni si verifica nei bimbi e negli adolescenti. Ma noi abbiamo avuto pochissimi casi in quelle classi di età, proprio perché i nostri bambini e i nostri ragazzi sono vaccinati».