Corriere Fiorentino

Chiude Monna Tessa, addio a un pezzo di storia

La villa è troppo vecchia, ipotesi vendita. A Capodanno il trasferime­nto all’ex pronto soccorso

- Giulio Gori

Dentro il vecchio pronto soccorso di Careggi è un viavai di operai: chi stucca, chi avvita, chi tira i fili dentro il quadro elettrico. Le stanze sono imbiancate, con il pavimento lustro in linoleum-finto legno. All’ex Dea di Careggi, chiuso un anno e mezzo fa, il 23 dicembre si terrà il taglio del nastro del nuovo reparto di dialisi, che entrerà in funzione il 2 gennaio 2017. Il 31 dicembre sarà così l’ultimo giorno per una delle strutture storiche della sanità fiorentina: Monna Tessa, sede dell’attuale reparto di dialisi, chiude i battenti.

Lì, nell’antico edificio di viale Pieraccini non torneranno mai più attività sanitarie, troppo fragili le vecchie strutture della villa per sostenere il peso dei moderni macchinari. L’azienda sanitaria di Careggi ha deciso di lasciare Monna Tessa alla parte universita­ria del policlinic­o, perché possa usarla per uffici, ricerca o aule. Ma quasi certamente si andrà verso l’alienazion­e della villa: all’ex facoltà di Medicina si stanno valutando le possibili soluzioni, ma sanno anche che, prima dovrebbero rilevare il 55 per cento che è di proprietà dell’azienda, poi ristruttur­are l’edificio (che non è neppure adeguato alle norme antisisimi­che). Il rischio è che i costi diventino troppo alti e che la vendita diventi l’opzione più convenient­e.

Insomma, dopo 50 anni ai vertici dell’urologia toscana, per Monna Tessa è l’addio. Dall’altra parte della strada, al padiglione 12A dell’ex pronto soccorso, è quasi tutto pronto. Le postazioni di dialisi previste sono 32 come a Monna Tessa. Con sei giorni a settimana e due turni al giorno (tenendo conto che ogni paziente fa tre cicli a settimana) saranno 128 i dializzati di cui il nuovo reparto potrà farsi carico. E, anche se non sarà attivato subito, Careggi è pronta per il turno in notturna, dalle 20 alle 24: potrebbe essere attivato in caso di carenza di posti o nel caso in cui molti pazienti che lavorano chiedesser­o la dialisi serale. Cinque anni fa, a Monna Tessa, a causa delle troppe richieste, alcuni pazienti erano stati costretti a fare la dialisi in notturna, tra molte polemiche. Ora la direzione di Careggi ritiene che riproporre il turno 20-24 potrebbe essere invece un’opportunit­à.«Ambulatori­o nefrologic­o e post trapianto» è scritto nell’insegna già montata al posto di quella vecchia del Dea. Dentro, ci sono le quattro grandi sale dedicate alla dialisi, le stanze «contumacia­li», ovvero quelle di isolamento, il letto per i casi acuti, gli spogliatoi, i servizi igienici, gli ambulatori. Ogni postazione avrà un proprio impianto di riscaldame­nto, con un pannello radiante sopra il letto: chi è in dialisi sente freddo, ma una temperatur­a uguale per tutti finisce sempre per scontentar­e qualcuno. Ora, ogni dializzato potrà regolare da solo la temperatur­a preferita.

Dopo un anno e mezzo, da quel 24 luglio in cui ci fu il passaggio al nuovo pronto soccorso, mancano gli ultimi ritocchi in vista del vernissage pre natalizio. Poi, nel giorno di Capodanno, il trasferime­nto dei letti e degli strumenti. Sarà l’ultimo atto di un processo iniziato nel 2013, quando la chirurgia urologica lasciò Monna Tessa per spostarsi al Padiglione San Luca e permettere così di ospitare i robot chirurgici di ultima generazion­e, che per le strutture della vecchia sede sarebbero stati troppo pesanti.

 ??  ?? Passato e futuro Villa Monna Tessa, storico padiglione di Careggi in viale Pieraccini. Dal primo gennaio chiuderà con il trasferime­nto della dialisi nel vecchio pronto soccorso (in alto). Sotto, il bassorilie­vo di Monna Tessa a Santa Maria Nuova (foto...
Passato e futuro Villa Monna Tessa, storico padiglione di Careggi in viale Pieraccini. Dal primo gennaio chiuderà con il trasferime­nto della dialisi nel vecchio pronto soccorso (in alto). Sotto, il bassorilie­vo di Monna Tessa a Santa Maria Nuova (foto...
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