Nelle filiali, aperte fino a sera (senza poter dare indicazioni)
SIENA Lunedì mattina pre-natalizio: il salone centrale dell’agenzia «sede» del Monte dei Paschi, quella all’angolo di piazza Salimbeni, è affollato di correntisti. Bollettini, bollette da pagare, operazioni di sportello come ogni giorno. L’area riservata alla conversione dei bond è in un corridoio appena più defilato, le postazioni protette da vetri satinati. Anche il rumore è diverso, un silenzio ovattato distante anni luce dal chiasso del salone. Una coppia di pensionati, seduta sulle poltroncine rosse, attende il proprio turno. «Siete qui per la conversione dei bond?». «Sì», risponde lui con un filo di voce e un’aria smarrita.
Non c’è coda. Anche perché gli addetti invitano a prendere un appuntamento. «Le operazioni richiedono tra 30 e 40 minuti l’una — spiega un dipendente — ma l’importante è che le persone vengano qui con le idee già chiare su cosa fare: noi non possiamo fare alcun tipo di consulenza, solo espletare le formalità burocratiche». Lo ha scritto anche la Banca, nella nota ufficiale, che «non fornirà il servizio di consulenza nei confronti della clientela rispetto alla quale l’adesione non risulti adeguata». Quella per cui Mps ha chiesto la deroga all’organo di vigilanza, quelli che non avrebbero il profilo di rischio adeguato per diventare azionisti. Da loro «la Banca acquisirà un’attestazione olografa di aver aderito all’offerta di propria iniziativa senza sollecitazione o erogazione di consulenza da parte dell’intermediario, nonché di essere stati informati della non adeguatezza dell’operazione e di volere, ciononostante, dar corso all’adesione». Insomma, che firmino per pendersi la responsabilità di partecipare al salvataggio. Nessuna consulenza, nessuna pressione o forzatura. Il caso Etruria insegna. «La invitiamo a recarsi presso la sua filiale di competenze per avere informazioni di suo interesse in relazione ai suoi bond subordinati»: la telefonata dei quattro call center, attivati dalla banca per chiamare i 40 mila piccoli investitori che hanno in pancia oltre 2 miliardi di subordinate, suona più o meno così. E i risparmiatori rispondono, anche se la soglia fissata sembra lontana. Quando sul Corso cala la sera, le luci della filiale restano accese: porte aperte per la conversione fino alle 19, a Siena come in tutta Italia. Nessun dipendente ha declinato l’invito: «È l’attaccamento al Monte — dice un sindacalista — professionalità e senso di responsabilità».