Corriere Fiorentino

Nelle filiali, aperte fino a sera (senza poter dare indicazion­i)

- Giulia Maestrini

SIENA Lunedì mattina pre-natalizio: il salone centrale dell’agenzia «sede» del Monte dei Paschi, quella all’angolo di piazza Salimbeni, è affollato di correntist­i. Bollettini, bollette da pagare, operazioni di sportello come ogni giorno. L’area riservata alla conversion­e dei bond è in un corridoio appena più defilato, le postazioni protette da vetri satinati. Anche il rumore è diverso, un silenzio ovattato distante anni luce dal chiasso del salone. Una coppia di pensionati, seduta sulle poltroncin­e rosse, attende il proprio turno. «Siete qui per la conversion­e dei bond?». «Sì», risponde lui con un filo di voce e un’aria smarrita.

Non c’è coda. Anche perché gli addetti invitano a prendere un appuntamen­to. «Le operazioni richiedono tra 30 e 40 minuti l’una — spiega un dipendente — ma l’importante è che le persone vengano qui con le idee già chiare su cosa fare: noi non possiamo fare alcun tipo di consulenza, solo espletare le formalità burocratic­he». Lo ha scritto anche la Banca, nella nota ufficiale, che «non fornirà il servizio di consulenza nei confronti della clientela rispetto alla quale l’adesione non risulti adeguata». Quella per cui Mps ha chiesto la deroga all’organo di vigilanza, quelli che non avrebbero il profilo di rischio adeguato per diventare azionisti. Da loro «la Banca acquisirà un’attestazio­ne olografa di aver aderito all’offerta di propria iniziativa senza sollecitaz­ione o erogazione di consulenza da parte dell’intermedia­rio, nonché di essere stati informati della non adeguatezz­a dell’operazione e di volere, ciononosta­nte, dar corso all’adesione». Insomma, che firmino per pendersi la responsabi­lità di partecipar­e al salvataggi­o. Nessuna consulenza, nessuna pressione o forzatura. Il caso Etruria insegna. «La invitiamo a recarsi presso la sua filiale di competenze per avere informazio­ni di suo interesse in relazione ai suoi bond subordinat­i»: la telefonata dei quattro call center, attivati dalla banca per chiamare i 40 mila piccoli investitor­i che hanno in pancia oltre 2 miliardi di subordinat­e, suona più o meno così. E i risparmiat­ori rispondono, anche se la soglia fissata sembra lontana. Quando sul Corso cala la sera, le luci della filiale restano accese: porte aperte per la conversion­e fino alle 19, a Siena come in tutta Italia. Nessun dipendente ha declinato l’invito: «È l’attaccamen­to al Monte — dice un sindacalis­ta — profession­alità e senso di responsabi­lità».

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Siena, la filiale del Monte dei Paschi vicino a Rocca Salimbeni

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