Livorno, la stazione nel porto Lite Nogarin-governatore
Inaugurato il collegamento con la Darsena Toscana
LIVORNO «La porta italiana per l’Europa». Il ponte girevole che collega (unico in tutto il continente) la Darsena Toscana alla rete ferroviaria è il primo puzzle di un quadro che potrebbe far diventare Livorno davvero la porta per le merci dal Mediterraneo verso il nord dell’Europa. I 40 milioni di investimenti sono il «primo assaggio»: poi, nel 2017, partiranno i lavori del bypass per collegare anche l’interporto con la ferrovia direttamente al porto e si concluderà la gara per Darsena Europa, un vero polo internazionale merci. E così — unico caso, di nuovo, nel Mediterraneo — Livorno diventa un porto con «stazione merci» interna, tagliando i tempi di trasporto da 4 ad 8 ore.
Il ponte è un tassello così fondamentale che per l’inaugurazione si smuovono in tanti: il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, il presidente della Toscana Enrico Rossi, l’Ad di Rfi Maurizio Gentile, il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin e il presidente della Provincia, Alessandro Franchi. Con loro il commissario dell’Autorità Portuale, che verrà sostituito — lo annuncia in diretta Delrio — da Stefano Corsini, ora alto dirigente di Palazzo Chigi e del Cipe, ingegnere idraulico: la persona adatta, pensano Rossi e Delrio, per gestire i lavori di Darsena Europa (l’appalto passa dall’Autorità). Rossi rivendica il ruolo che ha avuto nello spingere questa opera, convincendo Bruxelles ad accettare che arrivassero fondi anche dalla Regione. Nogarin però prende la parola e gli ricorda che quest’opera «è attesa da 15 anni», che il Comune è disponibile a spingere assieme ma «basta all’isolamento», denunciato più volte, perché Livorno ha un’amministrazione grillina, invisa al Pd toscano. «Il mio invito è semplice: cominciamo a ragionare in termini di sistema. Gli esempi in giro sono molteplici: dalla Spagna, alla Germania, all’Olanda» con tanto, se non di presidenza dell’Autorità portuale affidata al Comune, almeno «con un intento simile». E mette sul tavolo il piano regolatore portuale, il Piano strutturale «dove c’è già stata collaborazione: moltiplichiamo gli interventi virtuosi. E sblocchiamo i bacini di carenaggi», ancora bloccati dal 2015 dopo un incidente mortale.
Uno scontro che Rossi risolve aprendo una porta ma mettendo anche i paletti: «Noi siamo per sbloccare i bacini di carenaggio, c’era un progetto che ci era stato presentato da Gallanti e che ha tutto il nostro sostegno» dice sui bacini, ricordando però che «è ancora sotto sequestro». E sul rapporto con la Città, «quello di oggi è un successo di cui il primo cittadino può godere grazie a finanziamenti reperiti nel 2011. La Regione continuerà a investire sulla costa, sul porto e sulla città di Livorno ma se anche il Comune volesse metterci a disposizione dei soldi noi saremmo contenti».
Il sindaco M5S Opera attesa da 15 anni, ora serve collaborazione da parte della Regione