Metà bolletta per gli investimenti (ma già si pagano i vecchi lavori)
Un piano straordinario per la manutenzione dell’acquedotto, ha detto e chiesto il sindaco Dario Nardella, ma questo non significherà un aumento non previsto dei costi della bolletta dei fiorentini e degli utenti di Publiacqua. I 90 milioni infatti fanno parte del piano di investimenti 20162021 di Publiacqua che vale 600 milioni e sono già stati considerati nel piano tariffario 2016-2021 varato dalla Autorità Idrica Toscana.
Ma c’è una notizia meno buona: già oggi quasi il 40% della bolletta è rappresentato dai costi di investimenti fatti in passato dalla società, fondi che per legge sono pagati al 95% dai cittadini con la bolletta e non più dallo Stato o dai Comuni. Non solo, in bolletta paghiamo anche il canone di concessione, cioè la cifra che l’azienda gira ai Comuni per gli investimenti fatti prima del 2002, data di nascita di Publiacqua, ma i cui costi, ad esempio le rate dei mutui, sono ancora a carico delle amministrazioni locali. Il resto della tariffa è fatto dalle spese operative, comprese quelle per la produzione di acqua potabile e del personale, ed altre voci «minori». Complicato? «Infatti, ma è la legge nazionale che regolamenta la composizione delle tariffe — spiega Alessandro Mazzei, direttore generale dell’Autorità — Oggi il cittadino paga quasi il 40% in bolletta per gli investimenti fatti da Publiacqua nel tempo perché si sono sommati dal 2002 ad oggi. Noi calcoliamo l’importo della “rata” che va in bolletta sugli investimenti fatti, e non su quelli previsti, due anni prima. Quindi nel 2018 inizieremo a pagare gli interventi straordinari e gli investimenti del 2016; il picco ci sarà nel 2019, per poi calare fino al 2021, anno in cui si chiude il piano approvato, con i 90 milioni supplementari rispetto al piano precedente varato nel 2014». Quasi metà bolletta va per coprire gli investimenti in acquedotto, depurazione e fognature e se la legge fissa nell’8% annuo il tetto massimo di aumento delle tariffe, secondo l’Autorità «da qui al 2021 si resterà, ogni dodici mesi, al di sotto di questa quota di incremento».