Corriere Fiorentino

Il Papa: mi manca «nonno Mansueto» Appello ai giovani

- Mauro Bonciani

Papa Francesco ieri, in Città del Vaticano, ha ricordato a sorpresa il vescovo Mansueto Bianchi, scomparso nell’agosto dello scorso anno. Bergoglio nell’aprile del 2014 lo aveva nominato assistente ecclesiast­ico generale dell’Azione Cattolica Italiana, chiamandol­o a Roma dalla cattedra di vescovo della Diocesi di Pistoia dove sedeva dal 2006 e ne aveva apprezzato subito la personalit­à, la fede profonda e calda, la capacità di comunicare. Ieri, parlando ai ragazzi dell’Azione Cattolica, il Papa ha lanciato loro un invito: «Parlate spesso con i vostri nonni. Condividet­e con loro la vostra gioia». E poi: «Non vorrei finire questo incontro senza far memoria di un nonno, che se ne è andato, che il Signore ha chiamato: don Mansueto, al quale io volevo tanto bene. Che lui, dal cielo, ci insegni a parlare con i nonni e ascoltare i nonni. Aveva un nome bello: Mansueto, un uomo mite, un uomo buono, un nonno buono... Che lui ci insegni! E vi invito a pregare una Ave Maria per lui». Il rapporto tra il vescovo di Roma e quello di Pistoia, nato a Lucca e vescovo di Volterra dal 2000 al 2006, si era stretto appena Bianchi era arrivato a Roma. Abituato a scherzare, don Mansueto, come tutti lo chiamavano, «ruppe il ghiaccio» pochi giorni la sua nomina, durante l’assemblea generale della Azione Cattolica alla presenza del Papa. «Userò una immagine del cardinale Lustiger — disse rivolto a Francesco — L’Azione Cattolica desidera di cuore essere come l’asino su cui Gesù entrò in Gerusalemm­e... Desideriam­o portare il Signore dentro al città». «Mi è piaciuta quella dell’asino!», replicò al microfono Papa Francesco, scatenando l’applauso della sala.

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Mansueto Bianchi, scomparso nel 2015

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