Aria di festa al Verdi (c’è lo Schiaccianoci)
Il 22 doppio spettacolo con la coppia Anbeta-Macario
Per non trascurare l’appuntamento festivo con lo Schiaccianoci a Firenze se ne programmano addirittura due, uno dietro l’altro. Il 23 dicembre sarà alla Pergola quello da asporto del Ballet of Moscow. Al Teatro Verdi il 22 (due spettacoli, alle 16.45 e alle 20.45) torna invece, dopo molti anni dalla sua creazione uno squisito Schiaccianoci made in Italy: italiano il coreografo, Amedeo Amodio; italiano il geniale ideatore di scene e costumi: il grande Lele Luzzati. Creato per Aterballetto una trentina di anni fa, questa produzione/ gioiello diventò ben presto uno degli spettacoli più amati della produzione nazionale. Qui la storia di Maria che difende lo Schiaccianoci dalle mire del Re dei Topi e per questo si conquista il Regno dei Dolci ritornava ad assumere fascinosamente le misteriose ombre psicanalitiche del grande racconto gotico di E.T.A. Hoffman da cui Cajkovskij e Petipa — gli autori del primo Schiaccianoci nel 1892 — avevano tratto spunto: il sogno della protagonista tornava infatti ad essere una sorta di viaggio inibutto ziatico nell’adolescenza guidato dalla demiurgica figura di Drosselmeyer, padrino misterioso capace di creare davanti agli occhi stupefatti della piccina mondi fantastici, fatti di ombre e di giochi animati. E proprio lo stupore e la fantasia — attraverso le continue coloratissime invenzioni sceniche di Luzzati e le ombre cinesi dei maghi di Teatro Gioco Vita (qui riprese dal gruppo Asina sull’Isola) che davano vita a momenti salienti della storia (come la celebre battaglia ) — sono gli elementi che danno valore aggiunto allo spettacolo, dallo scorso anno riallestito dallo stesso coreografo milanese per una troupe di giovani danzatori italiani riunita sotto la sigla Dce dall’impresario Daniele Cipriani. Per l’occasione, nei ruoli che al de- furono di due autentiche star, Elisabetta Terabust e Vladimir Derevianko, danzano due beniamini del pubblico di oggi: la ballerina albanese Anbeta Toromani, che dopo il lancio televisivo ad Amici è tornata a giusta ragione sulle scene teatrali e il fascinoso primo ballerino del San Carlo di Napoli Alessandro Macario, mentre nel ruolo drammaturgicamente centrale di Drosselmeyer ritroviamo un danzatore già di punta del defunto MaggioDanza, Cristiano Colangelo.
Dopo Schiaccianoci il Verdi continua nella sua rassegna di danza dividendosi tra classico e moderno. Annunciati tra gli altri La Bella Addormentata del Balletto di Mosca La Classique (20 gennaio), il ritorno del pimpante gruppo della David Parson Company (27 febbraio), e un altro classico italiano: il bel Giulietta e Romeo di Fabrizio Monteverde (1989) con il Balletto di Roma. Per tutte le informazioni sulla programmazione: www.teatroverdionline.it.
Gioiello made in Italy Creato trent’anni fa per Aterballetto continua a girare i teatri con successo