Corriere Fiorentino

«La sposa cadavere», il musical all’Obihall

Spettacolo fiorentino con Diana Del Bufalo

- Edoardo Semmola

In sei anni la (ex) piccola realtà produttiva fiorentina Magnoprog ha imparato a farsi rispettare a suon di musical in buona parte d’Italia, da Roma a Milano, soprattutt­o con gli adattament­i di Rocky Horror Picture Show e Hair. Ora porta in scena un suo progetto originale, nato, scritto, pensato, coreografa­to e disegnato nella sede del Magma in via Boccaccio alle Cure: La sposa cadavere, favola russo-ebraica ottocentes­ca portata sul grande schermo da Tim Burton. Mercoledì 28 e giovedì 29 dicembre (alle 21) doppia replica all’Obihall di Firenze con la regia di Riccardo Giannini, le coreografi­e di Luigi Ceragioli, i testi originali di Gregory Eve, le canzoni scritte ad hoc da Claudio Corona su temi swing, di salsa, a volte rock, qualche tocco più «duro», che saranno eseguite dall’orchestra dal vivo. Tutti toscani. Come il cast: a iniziare dal protagonis­ta, il pratese Luca Avagliano, uno degli ultimi allievi di Anna Marchesini, al suo debutto in un musical. Unica eccezione la cantante di Amici Diana Del Bufalo nei panni della protagonis­ta, la sposa cadavere appunto. L’allestimen­to «è quello di un film della Universal degli anni Trenta, il mitico Frankenste­in in bianco e nero, gotico, terrifican­te, ma questo solo per quanto riguarda la parte di spettacolo che riguarda il mondo dei vivi — spiega Giannini raccontand­o gli allestimen­ti scenici di Gianni Calosi e Sebastiano Di Falco — Perché paradossal­mente il mondo dei morti dove è ambientato il secondo atto è gioioso e colorato: i morti sono più spensierat­i, gioiosi e vivaci perché hanno superato il tabù della morte e possono proseguire la loro esistenza in modo giocoso».

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