«La sposa cadavere», il musical all’Obihall
Spettacolo fiorentino con Diana Del Bufalo
In sei anni la (ex) piccola realtà produttiva fiorentina Magnoprog ha imparato a farsi rispettare a suon di musical in buona parte d’Italia, da Roma a Milano, soprattutto con gli adattamenti di Rocky Horror Picture Show e Hair. Ora porta in scena un suo progetto originale, nato, scritto, pensato, coreografato e disegnato nella sede del Magma in via Boccaccio alle Cure: La sposa cadavere, favola russo-ebraica ottocentesca portata sul grande schermo da Tim Burton. Mercoledì 28 e giovedì 29 dicembre (alle 21) doppia replica all’Obihall di Firenze con la regia di Riccardo Giannini, le coreografie di Luigi Ceragioli, i testi originali di Gregory Eve, le canzoni scritte ad hoc da Claudio Corona su temi swing, di salsa, a volte rock, qualche tocco più «duro», che saranno eseguite dall’orchestra dal vivo. Tutti toscani. Come il cast: a iniziare dal protagonista, il pratese Luca Avagliano, uno degli ultimi allievi di Anna Marchesini, al suo debutto in un musical. Unica eccezione la cantante di Amici Diana Del Bufalo nei panni della protagonista, la sposa cadavere appunto. L’allestimento «è quello di un film della Universal degli anni Trenta, il mitico Frankenstein in bianco e nero, gotico, terrificante, ma questo solo per quanto riguarda la parte di spettacolo che riguarda il mondo dei vivi — spiega Giannini raccontando gli allestimenti scenici di Gianni Calosi e Sebastiano Di Falco — Perché paradossalmente il mondo dei morti dove è ambientato il secondo atto è gioioso e colorato: i morti sono più spensierati, gioiosi e vivaci perché hanno superato il tabù della morte e possono proseguire la loro esistenza in modo giocoso».