I musulmani delusi per l’asta sfumata: «Così niente moschea»
«Finché il sistema resterà quello delle aste, non avremo mai una moschea a Firenze». Regna la delusione tra i fedeli del centro islamico di Borgo Allegri. Ieri mattina, durante la preghiera del venerdì, tanta rassegnazione e sconforto per il sogno svanito all’ultimo momento, dopo la sconfitta nell’asta giudiziaria per l’acquisto del terreno di viale Europa. «Stavolta sembrava fatta e invece ci eravamo illusi» dice Sakri, secondo cui «il sistema per arrivare alla moschea è sbagliato». Il riferimento è alle aste giudiziarie. Già molte quelle perse dalla comunità musulmana. «Questo sistema rischia di rimandare all’infinito la costruzione di un luogo di culto islamico» dice Mohamed. Molti fedeli sono delusi anche dall’atteggiamento di Palazzo Vecchio: «Se il Comune avesse veramente la volontà politica di fare la moschea, a quest’ora non ci ritroveremmo in questa situazione. Auspichiamo che il sindaco abbia il coraggio di individuare un luogo adatto all’edificazione della moschea senza passare necessariamente per la vendita attraverso un’asta. Siamo una comunità importante di Firenze e abbiamo il diritto di pregare in un luogo dignitoso». Deluso per l’esito dell’asta, ma non abbattuto, anche l’imam Izzeddin Elzir: «Siamo stati sconfitti dal mercato, questo imprenditore agricolo ha scelto di fare un investimento economico e ha rialzato il prezzo più volte, fino a quando la cifra è diventata molto alta e noi abbiamo rinunciato. Così va il mercato. Forse penserà di rivenderci il terreno, ma noi ormai siamo fuori da questa partita». Il vincitore dell’asta è un imprenditore di Bagno a Ripoli. Noto per i numerosi investimenti in stabili e terreni nella zona, è sposato con la figlia di un famoso uomo d’affari e filantropo statunitense, proprietario di una grande catena di supermercati. E mentre tramonta l’ipotesi moschea nel viale Europa, si continua a lavorare per l’individuazione di uno spazio provvisorio alternativo al centro di Borgo Allegri, troppo piccolo per ospitare le centinaia di fedeli che si riversano qui il venerdì. «Serve urgentemente uno spazio alternativo» aveva detto nei giorni scorsi il sindaco Dario Nardella. Un’idea che però fa storcere il naso ad alcuni fedeli: «La moschea provvisoria? Ci sembra soltanto un modo per rimandare ulteriormente la costruzione di una vera moschea».