Fiesole e le maxi-statue della discordia
Resteranno in piazza per tre mesi. «Sono orrende». «No, portano turisti»
FIESOLE «Stanno bene, è un bell’impatto». «Sì quando poi viene giù qualche ragazzo in bici vedremo proprio che bell’impatto ci sarà!». Il botta e risposta va in scena tra l’edicolante e un residente in piazza Mino. Oggetto della discussione sono le statue che da lunedì scorso troneggiano (su pancali di legno) in piazza Mino, di fronte al Palazzo Pretorio di Fiesole, accanto al monumento in bronzo «Incontro di Teano» che raffigura Vittorio Emanuele II e Garibaldi a cavallo e all’albero di Natale illuminato. Le sculture in marmo bianco, che rappresentano Virgultum Iuvene e David e Gionatan, sono firmate dall’artista toscano Filippo Dobrilla, e dopo essere state esposte all’Expo di Milano e all’Istituto Universitario Europeo, rimarranno tre mesi in mostra in piazza (a costo zero per il Comune). E in paese e sui social si scatenano i commenti. Alcuni fiesolani le apprezzano altri pensano che rovinino il contesto. «Non sono adatte per Fiesole, stonano col paesaggio, non si armonizzano. Questa piazza è bella così com’è. Tutte le opere di arte contemporanea hanno bisogno di rodaggio, ma queste più di altre», commenta un volontario della Caritas che abita proprio di fronte alle sculture alte quasi 5 metri. Per il responsabile di un ristorante le opere invece «sono belline, ci vogliono queste cose, speriamo ne facciano altre di iniziative così». Della stessa opinione anche la titolare di un bar: «A tutti non possono piacere. Io non me ne intendo ma è un bene se fanno eventi per riempire la piazza: una volta a Fiesole non si camminava da quanta gente c’era, tutti i giorni, ora invece è deserta». Passa un sacerdote, che non è di Fiesole ma qui viene spesso, e osserva la statua di David e Gionatan, perplesso e indignato: «Fa spavento! Sarebbe stata meglio una statua più modesta... ha visto? Sono nudi e sono due uomini, mi sembra sia la propaganda per qualcosa d’altro...». Anche sul gruppo Facebook «Sei di Fiesole se...» il dibattito è acceso: «Non ne sentivo la necessità. La piazza con l’albero era già molto bella. Spero che le tolgano velocemente», scrive qualcuno . «Sono orrende!»
Il sindaco Anna Ravoni, che accarezza l’idea di valorizzare la piazza e altri luoghi della città, tra cui il Teatro Romano, come location per esposizioni temporanee trasformandoli in gallerie a cielo aperto, difende — anche nel gruppo Facebook — la scelta della giunta. «Abbiamo due statue importanti (che possono piacere o non piacere perché ognuno ha un proprio gusto personale) di un artista emergente che faranno mostra di sé in piazza Mino per un periodo. Queste porteranno turisti, persone che amano l’arte e che, spero, le sappiamo apprezzare». E al Comune, ricorda il sindaco, non è costato nulla, anche il trasporto è stato pagato dall’artista.