Nardella: un G7 con tante città
«Al vertice dei Grandi ogni Paese porti il sindaco di un luogo simbolo della cultura»
Il G7 della cultura che si terrà a Firenze il 30 e il 31 marzo avrà due principali obiettivi: coordinare l’azione di polizia internazionale per il recupero delle opere d’arte trafugate e affermare la centralità italiana nel campo del restauro. E da Roma, dal ministero della Cultura di Dario Franceschini (che ha voluto il summit di Firenze, preparatorio al G7 di maggio 2017 a Taormina), emerge l’intenzione di creare un evento che veda come protagoniste le due principali istituzioni italiane del restauro: l’Istituto superiore per la conservazione ed il restauro e l’Opificio delle pietre pure. Con un posto di primo piano riservato all’istituzione fiorentina: l’Opificio è un’eccellenza nel mondo per la qualità del lavoro degli specialisti, e forse il G7 potrebbe servire a riorganizzare un’istituzione che fa tanta fatica quanto a ricerca di finanziamenti.
L’altro tema forte del #G7Cultura coinvolgerà le forze di polizia. Oltre all’appuntamento per tracciare le politiche comuni, sarà previsto un momento di forte carica simbolica: Franceschini pensa di ripetere quanto già fatto all’Expo, ovvero di mettere in mostra — come insegna del summit — alcune importantissime opere d’arte trafugate e poi recuperate. Il teatro del G7 sarà Palazzo Vecchio, probabilmente anche Palazzo Pitti, sfruttando il collegamento (scenografico e protetto) del Corridoio Vasariano. Le forze dell’ordine hanno già svolto un primo sopralluogo e hanno verificato che la «location» di Palazzo Vecchio è adatta a garantire la sicurezza degli ospiti e di qualche centinaio di accompagnatori. I nomi tuttavia sono ancora da definire. Saranno i singoli Stati a stabilire il rappresentante da inviare al summit di Firenze. Probabili, a fianco dell’italiano Dario Franceschini, le presenze dei ministri della cultura di Giappone (Hirokazu Matsuno), Francia (Audrey Azoulay) e Regno Unito (Karen Bradley). Per la Germiania, la rappresentante sarà Monica Grutters, delegata per la cultura del governo Merkel. Più difficile prevedere il nome degli inviati dagli Stati Uniti e dal Canada: le deleghe interessate al G7 della cultura sono molte, dall’istruzione, alla ricerca, dalle scienze, fino alla tecnologia.
In questa fase, le istituzioni fiorentine non vogliono fare da spettatrici, per quanto la priorità sia il capitolo sicurezza, gestito da Roma. L’idea del sindaco Dario Nardella è di riempire il G7 di eventi collaterali, «partendo dal tema della cultura come volano economico», per far sì che il summit lasci in eredità una «nostra ricetta fiorentina». Al centro, ci sarà il restauro, con l’Opificio delle Pietre Dure, con l’obiettivo di realizzare il Polo internazionale del restauro di Firenze, oltre ad eventi che daranno risalto internazionale all’artigianato toscano. Insomma, per il sindaco il G7 non deve essere «una riunione per addetti ai lavori»: «Parlerò con Franceschini, vorrei coinvolgere le nostre città toscane, compresa Pistoia, capitale della cultura. E sarebbe bello che ogni Paese portasse a Firenze il sindaco della città simbolo sul piano culturale». Poi l’apertura al Mediterraneo, per coinvolgere anche gli Stati che non fanno parte del G7: «Si può parlare di cultura senza la Grecia, Tunisi o Palmira?».
Oggi e domani, alla Camera di commercio di Firenze si discuterà di come la città risponderà al summit: il presidente Leonardo Bassilichi a gennaio vuole convocare due incontri, uno con la consulta delle associazioni delle categorie professionali, l’altro con le multinazionali. I temi di cui si parlerà sono turismo, moda, design, innovazione tecnologica del patrimonio e restauro. Bassilichi ha anche ricevuto una valanga di messaggi su Facebook da parte di tanti artigiani fiorentini che vogliono donare le proprie opere — le vere ambasciatrici della cultura cittadina — ai ministri ospiti.
Prima del G7 vero e proprio, quello economico in agenda a Taormina, è al momento confermato anche un G7 dei ministri degli Esteri a Lucca. Non è ancora un appuntamento certo come quello di Firenze, ma il fatto che le forze dell’ordine abbiano già svolto un sopralluogo a Palazzo Ducale e l’abbiano indicato come luogo sicuro per il meeting è il primo passo verso il secondo grande appuntamento internazionale per la Toscana 2017.
Sicurezza Primi sopralluoghi a Palazzo Vecchio e a Palazzo Ducale a Lucca dove dovrebbe tenersi il vertice dei ministri degli Esteri