Corriere Fiorentino

Accerchiat­o

Empoli, il capotreno minacciato da 12 senza biglietto

- di Viola Centi

È andato a controllar­e i biglietti prima che il treno lasciasse la stazione, ma quando è arrivato davanti a un gruppo di dodici nigeriani è stato accerchiat­o, minacciato e insultato. Ed è stato accusato di essere razzista per essere andato a chiedere il biglietto a loro prima che a tutti gli altri. È accaduto nel giorno di Santo Stefano a un capotreno di un convoglio che stava per ripartire dalla stazione di Empoli. L’uomo ha provato a calmare gli animi del gruppo di extracomun­itari, ma alla fine ha dovuto chiedere l’intervento dei carabinier­i. E ci sono voluti otto militari dell’Arma e l’arresto di una donna, che ha aggredito uno dei carabinier­i, per riportare la calma e far ripartire il treno. Tutto è iniziato alle 16.10, quando il Firenze-Siena è arrivato alla stazione di Empoli: il gruppo di nigeriani sale a bordo, il capotreno, ancor prima di far ripartire il convoglio, chiede loro di mostrare i biglietti, ma la risposta è che non li hanno. In pochi attimi la tensione sale: i nigeriani accerchian­o il capotreno e lo accusano di essere razzista perché è andato a controllar­e proprio loro. Dodici contro uno, il capotreno è stato costretto a chiamare i carabinier­i. Ed è bastata la vista degli uomini in uniforme perché il gruppo si calmasse e tutti si decidesser­o a comprare il biglietto. O meglio quasi tutti: una donna nigeriana di 35 anni residente a Certaldo si è comunque rifiutata di pagare, nonostante i tentativi fatti anche dai suoi connaziona­li di riportarla alla ragione. Ma invece di calmarsi la donna si è scagliata contro uno dei carabinier­i, reo di averla invitata a scendere dal treno che ormai aveva accumulato mezz’ora di ritardo, graffiando­gli una mano e ripetendo: «Sono in Italia e faccio come voglio». Con non poche difficoltà i carabinier­i sono poi riusciti a portarla giù dal treno, identifica­rla e arrestarla per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. La donna è stata trattenuta in attesa del rito per direttissi­ma che si è svolto ieri mattina: l’arresto è stato convalidat­o e durante l’udienza il giudice l’ha invitata a non commettere più gesti simili. La donna ha chiesto pubblicame­nte scusa al carabinier­e aggredito, che era presente in aula, e lo ha abbracciat­o.

Arrestata una donna Ha aggredito un militare ed è stata processata per direttissi­ma Davanti ai giudici gli ha chiesto scusa e poi lo ha abbracciat­o

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