Corriere Fiorentino

Che assalto a quei pronto soccorso

Lunghe attese a Empoli e Prato. La Cgil attacca. E Saccardi: l’errore del sistema sanitario è evidente

- Giorgio Bernardini Giulio Gori

I pronto soccorso toscani esplodono: per i pazienti attese sono lunghissim­e e molti disagi. La causa, spiega l’Asl Toscana Centro, sono i tantissimi accessi per il picco influenzal­e, arrivato in anticipo rispetto alle previsioni. In Toscana ci sono 8 malati ogni 1.000 abitanti, contro l’1 su 1.000 registrato a fine 2015. Ma secondo la Fp Cgil l’influenza non può essere un alibi: «L’attuale emergenza è dovuta soprattutt­o al fallimento della politica sanitaria regionale le strutture sono state progettate per accogliere minori afflussi si pazienti». Cgil punta l’indice su Empoli, sovraccari­co dopo la chiusura di Castelfior­entino e Fucecchio, e sul nuovo ospedale di Prato. E aggiunge: la sanità toscana doveva imporre «l’apertura degli ambulatori di continuità assistenzi­ali per creare un valido filtro agli accessi impropri nei pronto soccorso». La Asl respinge le accuse e indica la causa dei problemi nel picco influenzal­e; ma promette che gli organici «se sarà necessario verranno potenziati». Anche l’assessore regionale alla salute, Stefania Saccardi, respinge le accuse. Ma non su Prato: «Il nuovo ospedale fu progettato nel 2003, ma da allora tutto è cambiato: i cinesi venivano in ospedale solo per partorire, mentre oggi le seconde generazion­i si comportano come gli italiani. È chiaro che i conti furono fatti male. E a Prato mancano anche i centri per le cure intermedie. L’errore del sistema sanitario c’è, a tutti i livelli».

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