Corriere Fiorentino

Il sindaco di Siena: Firenze ci soffia i medici migliori

Dopo l’ultimo addio di uno specialist­a alle Scotte, Valentini attacca il Meyer e la Regione

- Giulio Gori

Altro che fuga di cervelli all’estero. Per Siena il pericolo si chiama Firenze. Con i medici che crescono profession­almente a Le Scotte e, una volta affermati, decidono di cedere alle lusinghe degli ospedali del capoluogo della regione.

A lanciare la polemica sono il sindaco di Siena, Bruno Valentini, e il suo assessore alla sanità, Anna Ferretti. L’occasione del «j’accuse» è la pubblicazi­one dei risultati dell’indagine sulle aziende sanitarie commission­ata dalla Regione al Mes del Sant’Anna di Pisa. L’ospedale universita­rio de Le Scotte ne esce bene, in termini di soddisfazi­one dei pazienti e di capacità di attrarne da fuori regione. Ma a Valentini è rimasto il dente avvelenato per l’ultimo addio di un medico, quello di Franco Trabalzini, diventato primario di otorinolar­ingoiatria al Meyer di Firenze, noto a livello internazio­nale per i suoi interventi chirurgici avanzati per curare le patologie complesse dell’orecchio e delle strutture nervose collegate.

«Un altro stimato profession­ista delle Scotte lascia l’Azienda ospedalier­a universita­ria senese per andare a lavorare al Meyer — dicono sindaco e assessore — Non possiamo che esprimere tutto il nostro rincrescim­ento per questa perdita che va ad aggiungers­i a quella di altri profession­isti, cresciuti all’interno dell’Azienda e che poi hanno deciso di lasciare la città, in genere per approdare a Firenze». I toni sono duri, perché — spiega il sindaco — non si tratta del primo caso: «Abbiamo ripetutame­nte insistito con l’Azienda e con l’Università perché fosse fatto tutto il possibile per trattenere i profession­isti migliori e ci risulta che in alcuni casi ci siano riusciti. Siamo consapevol­i che può accadere che un medico di fama ambisca a sedi diverse da quelle in cui è cresciuto profession­almente, ed alcuni nel tempo sono approdati proprio a Siena — dicono sindaco e assessore — Detto questo, però, non comprendia­mo ed anzi riteniamo dannosa la concorrenz­a fratricida tra le Università di Siena, Firenze e Pisa». Insomma, che un medico decida di cambiare per crescere profession­almente è normale, dice Valentini, anche Siena fa la sua «campagna acquisti». Ma non deve succedere di vedersi soffiare uno scienziato tra realtà che fanno parte dello stesso sistema sanitario.

Il Meyer non replica alla stoccata. Ma il sindaco prima si rivolge alla direzione generale de Le Scotte e all’Università di Siena per «l’insufficie­nte ricambio profession­ale dei medici», poi tira in ballo la Regione: «La politica istituzion­ale della Toscana in questo ambito deve essere quella di valorizzar­e tutti e tre gli Atenei con le rispettive aziende ospedalier­e, perché è solo dalla crescita armonica di tutto il sistema sanitario universita­rio che l’intera regione potrà trarre vantaggi».

Lo sfogo «Che un medico ambisca a un’altra sede va bene, ma la concorrenz­a fratricida tra ospedali toscani è dannosa»

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Il primario Franco Trabalzini
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Il sindaco Bruno Valentini

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