Attori migranti in scena (con tutte le loro storie)
Nel Chianti spettacoli per l’integrazione. E Roma li finanzia
Il ministero darà un contributo per le pièce che raccontano i viaggi degli stranieri
Il teatro ora è davvero «senza confini»: a San Casciano e Tavarnelle parte il progetto di «integrazione sul palcoscenico» figlio del laboratorio di azioni sceniche con i migranti realizzato al Teatro Niccolini di San Casciano in questi anni.
L’Unione comunale del Chianti fiorentino ha infatti ottenuto il nono posto nella graduatoria nazionale nel bando del Dipartimento per le Pari Opportunità per la promozione «di azioni positive volte a favorire il contrasto a situazioni di discriminazioni etnico-razziali mediante l’arte, la cultura e lo sport», con il progetto intitolato appunto «Teatro senza confini». E a marzo un gruppo dei circa 70 tra richiedenti asilo e ospiti delle strutture di accoglienza debutteranno in tre serate di spettacolo dedicato alle loro storie e vite, realizzato insieme agli attori professionisti delle compagnie Arca Azzurra e Laboratorio Amaltea.
Il laboratorio si integrerà con il festival di teatro-azione belga che ogni estate si svolge nel Chianti e poi diventerà itinerante, prima in Toscana e poi anche fuori. Integrazione culturale, percorsi di vita di uomini, donne e bambini in viaggio, storie di migrazioni, testimonianze di memoria, voglia di ricominciare: sono queste le storie che il teatro sancascianese sta producendo nel suo laboratorio in uno spazio di incontro che ha permesso all’Unione comunale del Chianti Fiorentino e al Comune di San Casciano di ottenere un finanziamento ministeriale.
«L’idea di narrare in scena le storie e il vissuto dei profughi e dei migranti ospiti del nostro territorio — commentano le assessore alle Pari opportunità di San Casciano e dell’Unione comunale Consuelo Cavallini e Giulia Casamonti — è alla base del nostro progetto che si basa sul racconto condiviso di un’esperienza e sulla partecipazione del pubblico». «Le fasi — proseguono — attraverso le quali si articola il piano di lavoro sono tre: in prima istanza individueremo gli stranieri interessati a raccontare le loro storie di vita e a produrre materiali attraverso tecniche specifiche, poi selezioneremo gli aspiranti attori che comporranno il cast insieme agli attori professionisti, la terza e ultima fase è la realizzazione dell’opera, prevista a febbraio».
Nel corso di questi mesi che porteranno al debutto in scena a marzo collaboreranno anche la Misericordia di Tavarnelle e Barberino che dal 2015 gestisce 28 migranti al centro di accoglienza di Sambuca, e la onlus Oxfam Italia che, sempre dal 2015, cura a San Casciano un centro di accoglienza che ospita 30 richiedenti asilo. Infine anche Mezcla, un’associazione nata sul territorio sancascianese per promuovere progetti giovanili di scambio e integrazione multiculturale.