Corriere Fiorentino

UNA RISPOSTA C’È (E CI SALVA LA VITA)

- di Alessio Gaggioli

La lettera firmata da 450 toscani che chiedono alla Regione di fermare il progetto di legge che rende obbligator­ia la vaccinazio­ne per i bimbi dell’asilo e della materna è allarmante per tanti motivi.

1) I firmatari chiedono di essere liberi di poter decidere se vaccinare o meno i loro figli, ma pretendono di poterli mandare a scuola mettendo a rischio la salute degli altri.

2) Tirano in ballo il codice deontologi­co dei medici, citando le parole «libertà», «indipenden­za», «autonomia» del medico nelle decisioni.

Compresa quella di sconsiglia­re la vaccinazio­ne o ritardarla (giorni fa un bimbo di 22 mesi è stato ucciso dalla meningite perché non vaccinato o comunque ancora in attesa di esserlo). Ma dimentican­o che prima di tutto viene il principio di «responsabi­lità» nel garantire la salute dei pazienti e della collettivi­tà. La stessa federazion­e nazionale dei medici nei mesi scorsi ha chiarito cosa deve fare un dottore: vaccinare, pena la radiazione. 3) Chiedono ulteriori delucidazi­oni sugli effetti avversi causati dai vaccini e sui costi della legge che la Regione si sta apprestand­o a varare dimostrand­o ancora una volta come le teorie di stregoni e complottis­ti di profession­e condizioni­no ancora le scelte, in questo caso, dei genitori. Quali i benefici? Quali i costi, insomma? Lo studio di un autorevole immunologo, Alberto Mantovani, mette in fila quattro numeri: senza vaccini morirebber­o 5 persone al minuto, 300 ogni ora, 7 mila al giorno, 3 milioni ogni anno. È sufficient­e?

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