Commissione su Mps
Il Pd frena la proposta del sindaco di Siena, martedì confronto in Senato
Il 10 gennaio il Senato affronterà il tema dell’istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta su Mps. Un argomento fermo in Parlamento dal 2013, ma sdoganato ieri dal sindaco di Siena, Bruno Valentini, che si è detto favorevole alla commissione. Un’accelerazione che, in attesa delle discussione, è stata accolta in maniera non unanime dai parlamentari toscani del Pd, mentre il capogruppo al Senato, Luigi Zanda, dice: «Parlerò il 10 gennaio, mi sembra corretto fare così». Il fronte è ricco di sfumature, ma in generale deputati e senatori si sono dichiarati in disaccordo con Valentini, unendo poi il no, i se e i ma del caso. Le eccezioni sono state Manuela Granaiola e il deputato Luigi Dallai. «Io sono favorevole — spiega Granaiola — Se è uno strumento che serve a fare chiarezza ben venga. Soprattutto adesso che di mezzo ci sono i soldi dei cittadini italiani». Più cauto Dallai, uno dei due rappresentanti senesi a Roma: «Personalmente non credo che ci siano controindicazioni. Sono strumenti che servono per fare chiarezza. Poi c’è la magistratura che sta facendo il suo corso. Non so cosa possa aggiungere il lavoro della commissione, ma se porta qualcosa, va bene». Sul versante di chi si oppone, la posizione meno netta la tiene Maria Grazia Gatti: «Non credo sia il caso di concentrarsi solo su Mps. Sarei favorevole a una commissione d’inchiesta sul sistema bancario italiano». Poi c’è chi avanza dubbi sulla tempistica, come la deputata senese Susanna Cenni. «Non ho nessuna contrarietà — dice — ma siamo a fine legislatura Le commissioni si fanno all’inizio, perché c’è tutto il tempo davanti. Ora farei fatica a dare un parere favorevole». Sulla stessa lunghezza d’onda, anche se in maniera più marcata, Laura Cantini e Rosa Maria Di Giorgi, entrambe convinte che si tratti solo di propaganda politica del Movimento Cinque Stelle che, per voce del senatore Carlo Martelli, il 21 dicembre ha avanzato la richiesta di urgenza per deliberare sull’istituzione della commissione. «È solo una proposta strumentale per vedere l’effetto che fa — spiega la senatrice Di Giorgi — L’unica strada è lavorare con gli strumenti che già ci sono, come la magistratura». Pensiero condiviso da Cantini, che aggiunge: «Le commissioni si richiedono quando c’è qualcosa di non chiaro. Qui ci sono responsabilità accertate e condanne. Tra l’altro, il Pd ha già preso le distanze dalla modalità gestionale della Banca».