Oltrarno, rischio cedimenti nell’ex chiesa
Il Comune: via ai lavori a San Carlo dei Barnabiti. Chiusa dal 2010, sarà pronta tra 90 giorni
Crepe nella volta e distacco di calcinacci: Palazzo Vecchio dà il via ai lavori di messa in sicurezza della ex chiesa di San Carlo dei Barnabiti. E così, entro novanta giorni quell’edificio di via Sant’Agostino – chiuso dal 2010 e che nella sua storia secolare ha ospitato anche un convento, una scuola e una palestra – tornerà ad aprire le sue porte per gli eventi culturali del quartiere. “Le ispezioni fatte alla struttura – spiega l’architetto dell’ufficio Belle Arti del Comune Giorgio Caselli – hanno evidenziato gravi problemi alla volta decorata che si è leggermente abbassata: si tratta di fessurazioni che nel tempo sono aumentate rendendo inagibile la ex chiesa. Per contenere i problemi era stata montata una rete che, però, a questo punto, non serve più perché bisogna assolutamente intervenire sulla copertura e sulla struttura che regge la volta». Nessun pericolo crollo ma i cedimenti hanno convinto Palazzo Vecchio che più passa il tempo e più la situazione diviene precaria. «Quindi, a tutela della pubblica incolumità e della volta stessa abbiamo deciso di far partire l’intervento».
Le impalcature sono state già montate da qualche settimana ma i lavori veri e propri inizieranno subito dopo le feste per concludersi entro marzo: l’intervento studiato da Palazzo Vecchio (e appropiedi vato con una delibera firmata il 30 dicembre 2016) prevede il consolidamento delle strutture lignee che sorreggono l’incannicciato decorato e poi la revisione della copertura.
L’ultima ristrutturazione della chiesa di San Carlo sembra risalga alla prima metà del Seicento e venne eseguita proprio per ospitare l’ordine dei Barnabiti che in quell’edificio già avevano un oratorio: le decorazioni della volta (ora in pericolo) furono commissionate a Sigismondo Betti mentre la cupola e i pennacchi vennero affidati a Giuseppe Zocchi. Per questo primo step di messa in sicurezza la giunta Nardella ha stanziato 120.000 euro che comprendono anche un fondo di 50.000 euro messo a disposizione dalla Camera di Commercio di Firenze che, negli ultimi due anni, si è spesa per tutto il quartiere finanziando numerosi progetti sulla riqualificazione delle botteghe, dei bandoni, dei muri e dei marcia- grazie anche all’aiuto degli Angeli del Bello.
«Su San Carlo dei Barnabiti — continua l’architetto Caselli — abbiamo già presentato un progetto complessivo in soprintendenza finalizzato al potenziamento della fruizione culturale: la ex chiesa avrà un ingresso accessibile in via Sant’Agostino (attualmente per accedere all’edificio bisogna passare attraverso un locale adiacente e non dalla porta principale, ndr) e al suo interno vorremmo collocare una vetrina delle attività tipiche dell’Oltrarno. Ma questa è soltanto un’idea. Per noi, ora, la priorità è restituire San Carlo al quartiere». Insomma, San Carlo dei Barnabiti potrebbe diventare una sorta di centro delle eccellenze del quartiere a uso e consumo degli artigiani che lì potranno mostrare e offrire, con eventi particolari, il loro saper fare ed i loro prodotti. «Tirata su la volta decorata, e terminate le opere di messa in sicurezza, credo — conclude l’architetto Caselli — che entro fine marzo si possa pensare a una prima apertura».
Il futuro L’idea è quella di rendere lo spazio una vetrina d’eccellenza per i nostri artigiani